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Lega al governo, messaggio di Fedriga al Quirinale. Sospetto: dopo il voto in Friuli si sfascia il centrodestra

Giulio Bucchi
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L'obiettivo della Lega, ora, è "prendere tempo". "Ci servono più giorni", ha spiegato Matteo Salvini. E il suo braccio destro e candidato governatore al Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervistato da Repubblica fissa già i termini: "Il voto in Friuli Venezia Giulia e le trattative per il governo a Roma sono cose diverse ma il tempo aiuta a chiarirsi le idee e per la Lega sento che il clima è sempre migliore. Non vedo condizionamenti reciproci, ma Trieste è pronta a guidare il cambiamento di tutto il Paese". Il 29 aprile, domenica prossima, insomma, si saprà qualcosa in più. Se la Lega, come più che probabile, farà il botto nel Nord Est strappando la regione al Pd della governatrice uscente Debora Serracchiani, allora la strada verso Palazzo Chigi sarà spianata. Ma non è detto che la Lega ci vada a braccetto con Silvio Berlusconi. Leggi anche: "Di Maio vuole governare?", l'ultimatum di Salvini "Se la fase dei veti e dei personalismi finisce, un governo per il cambiamento può nascere in poche ore. Il punto è partire da un programma concreto in quattro punti: abolizione della legge Fornero, lotta all'immigrazione clandestina, sicurezza e abbattimento della pressione fiscale", sottolinea Fedriga. Piccolo "dettaglio". Luigi Di Maio e il M5s non mollano sul "no" al Cav, sia pur mascherato da finte aperture. "Governare con il Pd è fuori discussione, trovare accordi con Renzi su riforme concrete sarebbe impossibile. Non resta che un patto tra centrodestra e M5S". E allora, non è che una volta incassata la vittoria in Friuli poi la Lega abbia il cuore più leggero e possa così scaricare il Cavaliere non gradito ai grillini? "Dico che ognuno dovrà riflettere sui dati reali - commenta sibillino Fedriga -. È chiaro che, al di là dei riflessi locali delle regionali, le conseguenze saranno nazionali. Se il Nord che cresce e produce si affida alla Lega, il resto del Paese deve prenderne atto. E per noi assumere responsabilità piene è un dovere". Di più: "A livello nazionale tocca a noi e a Di Maio, il dato non è equivocabile. Se Berlusconi pensa ancora al Pd, è fuori strada".

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