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Luigi Di Maio e Matteo Salvini, la verità dietro alla "rottura": i due si sentono ancora

Gino Coala
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Luigi Di Maio continua a portare avanti la logica dei due forni, ma a modo suo. Il grillino pubblicamente fa capire di aver interrotto del tutto ogni tentativo di trovare un accordo con Matteo Salvini, in privato però le cose non starebbero proprio così. A leggere Gigino sul blog della stella, da parte sua non è mai mancata la volontà di sedersi a un tavolo con il leader della Lega per "discutere i termini del contratto di governo... ma dal suo comportamento ho capito che Salvini non vuole assumersi responsabilità di governo". Leggi anche: Confalonieri provoca Berlusconi a pranzo: "Lascimoli fare", e il Cav... La trattativa con il Pd per la quale ha ricevuto l'incarico Roberto Fico sembra ormai lanciata. Lo sarebbe ancora di più ora che Di Maio ha chiarito anche i motivi della presunta rottura con Salvini: "Sinceramente - ha aggiunto il grillino nel suo post - non riesco proprio a capire come mai preferisca stare all'opposizione per il bene dei suoi alleati, invece di andare al governo per il bene degli italiani. E dovrà darne conto a tutti gli imprenditori, pensionati, professionisti, giovani che lo hanno votato per vederlo al governo e invece ha reso il loro voto ininfluente. Non si dica che c'ho provato sino alla fine, adesso buona fortuna". La prospettiva di un governo M5s-Pd ha scatenato il panico tra gli attivisti grillini, infuriati sui social per quello che ha tutti gli aspetti di un tradimento dopo anni di veleno contro i dem "male del Paese". L'eco dei malumori pentastellati è troppo forte perché Di Maio la ignori, tanto che, secondo un retroscena del Quotidiano nazionale, i contatti con Salvini di fatto non si sarebbero mai interrotti. Pur di evitare l'incubo peggiore dei grillini, cioè un governo del presidente con un premier terzo, Di Maio sarebbe disposto anche ad aspettare le elezioni in Friuli, dove la Lega punta al colpaccio elettorale per poi rompere con Silvio Berlusconi. Verrebbe meno quindi l'unico veto che ha finora impedito l'alleanza tra leghisti e grillini, con una Lega più forte di prima, magari con l'aggiunta di qualche parlamentare di Forza Italia in fuga: "poi un governo con Salvini - avrebbe detto un grillino di rango - sarebbe di nuovo possibile e ancora più solido".

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