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Anm: "No alla prescrizione dopo il primo grado, c'è l'ok di Alfonso Bonafede". Svolta iper-giustizialista

Davide Locano
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"Abbiamo chiesto al ministro di intervenire sulla prescrizione, magari bloccandola dopo la sentenza di primo grado e lui ci ha detto che valuterà la proposta". Lo ha detto il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Francesco Minisci, subito dopo l'incontro di questo pomeriggio con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nella sede del dicastero in via Arenula. Svolta iper-giustizialista in vista, insomma. "Abbiamo parlato a lungo - ha sottolineato - del processo penale e su come intervenire per accorciare i tempi". "Occorre intervenire con una serie di provvedimenti sul codice di procedura penale - ha ribadito il presidente Minisci - che accelerino i processi. Abbiamo anche chiesto al ministro di intervenire sulle notifiche, siamo nell'era di internet ed è assurdo che ancora vengano fatte con il metodo del camminamento". Leggi anche: Bonafede e l'Italia delle manette: a chi vuole dare una poltrona Da parte del ministro della Giustizia "c'è la disponibilità a intervenire sulla prescrizione, noi abbiamo proposto di fermarla dopo la sentenza di primo grado". A rivelarlo sempre Minisci, al termine dell'incontro con Bonafede. L'intervento sulla prescrizione, ha chiarito Minisci, non è però l'unico necessario per contrastare la durata dei processi: "Al ministro abbiamo chiesto di intervenire sul codice di procedura penale, prevedendo ad esempio la possibilità di aumentare in appello la pena per l'imputato, o intervenendo sul sistema delle notifiche". C'è poi la questione della carenza del personale amministrativo: "Mancano 8000 unità e ci sono 1862 persone che hanno superato il concorso - ha ricordato il presidente dell'Anm - basterebbe quindi far scorrere le graduatorie, e questo abbiamo chiesto al ministro".

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