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Ethesia, primo studio real life su come 'respirano' gli anziani

Presentato a Milano il Centro Ricerche di Pneumologia Geriatrica Ethesia, in collaborazione con Senior Italia Federanziani, con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo della pneumologia nel paziente anziano,

Maria Rita Montebelli
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Le malattie respiratorie, dopo le malattie cardiovascolari e quelle neoplastiche, rappresentano in Italia la terza causa di morte e si prevede che, anche a causa dell'invecchiamento della popolazione, la prevalenza di tali patologie sia destinata ad aumentare. La loro incidenza e prevalenza è notevole soprattutto dopo i 65 anni e, in particolare, tra le malattie respiratorie la Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) ha un posto preminente, tanto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima il passaggio della BPCO a terza causa di morte e quinta causa di invalidità su scala mondiale nel 2020. Se la lotta alle malattie respiratorie si realizza in primo luogo mediante interventi finalizzati alla prevenzione sia primaria (lotta al fumo e agli inquinanti presenti negli ambienti di vita e di lavoro), che secondaria, sono però altrettanto rilevanti la corretta informazione a pazienti e familiari, che devono essere sensibilizzati sull'importanza di arrivare, quanto prima, alla diagnosi per dare, quindi, dare avvio ad un corretto PDTA. Proprio per sensibilizzare la popolazione anziana su questi temi è nato il Centro Ricerche di Pneumologia Geriatrica Ethesia che promuove lo sviluppo della pneumologia nel paziente anziano, in collaborazione con Senior Italia Federanziani. Presentato oggi a Milano, Ethesia riunisce gli HCP interessati alle discipline connesse allo studio delle malattie dell'apparato respiratorio nel paziente anziano con lo scopo di promuovere la ricerca scientifica e clinica di base e raccogliere, verificare e diffondere le informazioni scientifiche riguardanti la pneumologia geriatrica, ma anche di diventare un riferimento nel campo della pneumologia geriatrica per le autorità nazionali, regionali e locali in Italia. «Sappiamo che l'invecchiamento della popolazione sta determinando una trasformazione senza precedenti della demografia globale con inevitabili ricadute in campo sociale, economico, politico e, soprattutto, sanitario – ha dichiarato il professor Fernando de Benedetto, presidente Ethesia – Ma come specialisti di riferimento nell'ambito delle patologie respiratorie conosciamo altrettanto bene i bisogni dei nostri pazienti, soprattutto anziani,e per questo con Ethesia vogliamo diventare il loro interfaccia privilegiato, coniugando una corretta informazione scientifica con la formazione di pazienti e care-giver affinché non sottovalutino i campanelli d'allarme o si facciano scoraggiare da difficoltà diagnostiche, ma intraprendano quanto prima il percorso per una corretta prevenzione delle patologie respiratorie». Il Centro Ricerche di Pneumologia Geriatrica Ethesia nasce, però, anche per raccogliere dati aggiornati sulla salute respiratoria della popolazione anziana, andando così a colmare anche una carenza di dati nazionali. «Parlando di malattie respiratorie croniche – ha precisato in proposito il professor Stefano Nardini, presidente della Società Italiana di Pneumologia (SIP) – sappiamo che l'esatta dimensione del fenomeno necessita di essere valutata tramite interventi adeguati di sorveglianza sanitaria. Quello di Ethesia sarà quindi un ruolo rilevante per contribuire a fotografare lo scenario epidemiologico e sociale di riferimento, anche in collaborazione con il Ministero della salute, le Regioni, le aziende sanitarie e gli altri organismi e istituzioni sanitarie pubbliche». A questo proposito, in collaborazione con Senior Italia Federanziani è in corso di realizzazione il primo studio italiano di real life sulla salute respiratoria degli anziani con 9.429 spirometrie effettuate che hanno portato alla luce 1.848 casi non noti di BPCO lieve o moderata (19,6 per cento). Il 73,70 per cento di questi pazienti (1.362) è stato poi inserito nelle attività di follow-up, ma solo al 12 per cento (163 pazienti su 1.1.71 recatisi dall'MMG) è stato richiesto un approfondimento con lo specialista pneumologo e solo a 171 è stata prescritta una terapia farmacologica. «Questo studio pilota che è stato condotto con il coinvolgimento di 50 sedi di Senior Italia su tutto il territorio nazionale – commenta in proposito Roberto Messina, presidente di Senior Italiana Federanziani – sta dimostrando come, nel soggetto anziano, anche per le patologie respiratorie persistano ancora difficoltà diagnostiche e come, purtroppo, la più frequente di tutte, la BPCO, sia ancora ampiamente sottostimata e sotto-diagnosticata. Essa, inoltre, si complica, progressivamente, a seconda delle co-morbilità che subentrano con l'aumentare dell'età e che determinano variazioni nella progressione della malattia. Ricordiamo che, solo in Italia abbiamo il 21,7 per cento di pazienti over 65, che fra soli 30 anni diventeranno il 32,5 per cento della popolazione italiana, con una speranza di vita alla nascita attuale di 85,3 anni per le donne e 80,3 per gli uomini, con un incremento di 4 anni medi se proiettati nel 2045. Non solo, allo stato attuale il 74,8 per cento della popolazione ricompresa nella fascia di età 65-74 anni ha almeno una patologia cronica, mentre per gli over 75 questa percentuale raggiunge l'85,2 per cento. Poco meno del 48 per cento dei pazienti tra i 65 e i 74 anni ha almeno due patologie croniche, percentuale che sale al 65,4 per cento tra gli over 75. Fondamentale, quindi, l'utilizzo della spirometria come strumento imprescindibile per arrivare alla diagnosi tempestiva e avere accesso, così, agli interventi preventivi e terapeutici oggi disponibili». (FABRIZIA MASELLI)

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