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I 5 consigli per 'far fronte'al caldo e all'inquinamento

Il professor Roberto Dal Negro ci spiega come evitare le complicazioni derivanti dalla sinergia di questi due fattori, estremamente pericolosa soprattutto nei soggetti più fragili

Maria Rita Montebelli
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Il mondo si divide in due: da una parte gli amanti del caldo, dall'altra quelli che proprio non lo possono soffrire. Che voi facciate parte di una o dell'altra categoria non importa, perché in ogni caso l'afa può avere ricadute negative sul nostro organismo. Basta pensare al fatto che, sottoposto a temperature elevate, l'organismo di un individuo normale diminuisce le proprie performance del 20 per cento. Ma tale percentuale aumenta, sino anche a triplicarsi, nei casi di soggetti più fragili: pazienti respiratori, cardiopatici o con patologie invalidanti. Questi, durante i periodi più caldi, si trovano in serie difficoltà nello svolgere qualsiasi tipo di attività, anche quelle relative  alla vita di tutti i giorni. "Durante il periodo estivo,  i soggetti più a rischio - spiega il professor Roberto Dal Negro, pneumologo e responsabile Centro nazionale studi di farmacoeconomia e farmacoepidemiologia respiratoria (Cesfar) - sono gli asmatici, i broncopneumopatici cronici, i pazienti cardiaci, i diabetici, gli insufficienti renali, i neoplastici,  perché già fortemente limitati dalle loro patologie di base". Me c'è un ulteriore aggravante da tenere in conto: se consideriamo anche i fattori inquinanti, il problema aumenta esponenzialmente. Questo perché le temperature ambientali elevate svolgono effetti sinergici con i biossidi di azoto e  l'ozono, provocando infiammazione e ostruzione delle vie aeree già nei soggetti normali, ma ancor più in quelli con patologie croniche delle vie aeree. "Nel nostro paese - continua Dal Negro - non mancano i limiti ai comuni inquinanti imposti dalla legislazione: il vero problema è il loro effettivo controllo e la messa in atto di misure strutturali e non estemporanee, per il loro contenimento". (MATILDE SCUDERI) Cinque consigli, secondo il professor Roberto Dal Negro, per combattere il caldo senza compromettere la nostra salute. 1) Evitare le attività ad elevato dispendio energetico nelle ore più calde della giornata. Preferire la mattina presto o il tardo pomeriggio, evitando accuratamente la fascia oraria 12-15. Un discorso che deve essere valido per tutti, masoprattutto per i soggetti più fragili, come bambini, donne in gravidanza, anziano e portatori di patologie respiratorie, cardiache o debilitanti in genere.  Ozono e caldo, infatti, possono essere un'accoppiata molto pericolosa. 2) Bere molto, almeno un paio di litri al giorno. Si consideri, però, anche il livello di sudorazione e lo sforzo quotidiano. 3) Mangiare cose leggere, sia a pranzo che a cena. Ogni volta che uno si appesantisce, infatti, aumenta la  richiesta energetica e quindi la fatica. Attenzione, quindi, sia alla quantità che alla tipologia di ciò che mandiamo: meglio frutta e verdura. Da evitare anche le bevande ricche di zuccheri e alcoolici. 4) Massima attenzione nell'aderenza alla terapia di base, qualora si tratti di soggetti a rischio. 5) Attenzione alle vacanze nelle località marine, montane, lacustri, ecc. più rinomate, perché di solito queste risultano le più inquinate da traffico veicolare e inquinanti ambientali. In generale, nessuna di queste scelte vacanziere è dotata di un potere terapeutico intrinseco. I pazienti respiratori o cardio-respiratori possono villeggiare ovunque. Debbono fare esercizio fisico, ma proporzionato alla loro condizione patologica. Muoversi è importante, ma è altrettanto importante proporzionare lo sforzo alla propria realtà. Quindi, evitare escursioni di cui non si conosce la difficoltà e, comunque, rallentare o fermarsi quando insorge una dispnea evidente. Quindi, libertà di scelta, ma la scelta deve essere razionale e consapevole

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