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Sos Tata nel mirino: pediatri e genitori contro la trasmissione di La7

La puntata incriminata è quella di sabato 14: un bimbo chiuso in camera, piange disperatamente ignorato dalla mamma

Francesca Canelli
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Mamme, papà e pediatri contro la trasmissione televisiva Sos Tata. A scatenare la polemica l'episodio andato in onda sabato 14 settembre su La7, in cui un bimbo di appena 12 mesi veniva chiuso in camera per obbligarlo a smettere di piangere e addormentarsi. Così l'Associazione Culturale Pediatri, il Gruppo Allattando a Faenza, l'IBFAN Italia, Il Melograno Centri Informazione Maternità e Nascita e il Movimento Allattamento Materno Italiano si sono coalizzati, mandando una lettera al Garante per l'Infanzia Vincenzo Spadafora.  La puntata incriminata- I firmatari si sono detti "letteralmente sconcertati" da alcune scene della puntata, in cui "un bimbo di appena 12 mesi veniva lasciato piangere solo nel suo lettino, chiuso in camera, perché si addormentasse. Il bimbo aggrappato alle sbarre del letto gridava, sudato, disperato, terrorizzato, con la telecamera puntata su di lui per vari minuti. Nel frattempo - si legge ancora nella lettera - la mamma veniva intrattenuta in cucina dalla Tata rassicurante, mentre il fratellino maggiore si tappava le orecchie. Finalmente alla mamma è stato permesso di andare dal bimbo, mettergli il ciuccio e adagiarlo sotto le coperte. Il bimbo a questo punto rallentava il pianto, guardava la mamma, tenendole le braccia in cerca di conforto ma la madre, secondo le indicazioni della tata, se ne andava via, rilasciandolo solo. Il bimbo, deluso, ripiombava in un pianto ancora più straziante. Dopo altri interminabili minuti, il bimbo sfinito non piangeva più e si addormentava”.  Bimbi strumentalizzati - I firmatari, attraverso la lettera al Garante, esprimono il loro dissenso per i metodi per “educare i bambini piccoli a dormire” che si basano sull'estinzione graduale del pianto: "Sappiamo ormai dalla ricerca scientifica, se non bastasse il buon senso, che la fisiologia dell'essere umano prevede che riceva delle cure di tipo prossimale da parte della madre e degli adulti che se ne prendono cura, e che la pretesa che un bambino piccolo si addormenti da solo e dorma per tutta la notte senza richiedere la presenza e il contatto dell'adulto, oltre ad essere anti-fisiologica ed irrealistica, può provocare confusione nei genitori e grande stress nei bambini. Questi metodi possono minare fin dalla primissima infanzia la fiducia negli adulti e quindi in se stessi e interferire con lo stabilirsi di una sana relazione genitori-figli, oltre ad interferire (se il bambino è piccolo) con l'allattamento al seno”. La lettera si conclude con la richiesta al Garante di intervenire, prendendo posizione contro i metodi di estinzione graduale del pianto e la loro promozione verso i genitori, e ponendo regole più severe per l'esposizione di bimbi molto piccoli nei reality show, in modo che mai più vengano trasmesse scene in cui questi ultimi sono sottoposti a situazioni stressanti e angoscianti, od umilianti, pur col consenso dei loro genitori”.

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