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Molestie sessuali, Claudio Santamaria contro Federica Panicucci: "Come avete osato...?"

Alessandra Menzani
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Il caso delle molestie sessuali non cessa di infuocare gli animi. Sono soprattutto i "danni collaterali" che riescono a creare una polemica nella polemica. Dopo l'inchiesta delle Iene su Fausto Brizzi, accusato di zozzerie varie da dieci ragazze, i colleghi, gli attori, i personaggi dello spettacolo dicono la loro. Si dividono tra colpevolisti e innocentisti. Ma Claudio Santamaria non ci sta. L'attore, dal proprio profilo Facebook, ha tuonato contro Mattino 5, il programma di Canale 5 condotto da Federica Panicucci. "Riguardo al caso Brizzi", dichiara, "sono doverose alcune precisazioni visto che ho scoperto per caso di essere stato schierato a mia insaputa, in un servizio a Mattino5 in cui hanno usato parte della mia intervista - fatta a Los Angeles al Festival del cinema - in un blocco dedicato al regista e agli scandali a lui legati". "Non sapevo che sarebbe stata utilizzata in quella rubrica specifica altrimenti avrei richiesto più tempo e spazio per approfondire (...) Non puoi richiedere una battuta che poi verrà strumentalizzata, montata in modo sensazionalistico e tenendo all'oscuro l'intervistato dell'utilizzo che si farà e decidendo in quale schieramento posizionarlo, senza tenere conto di tutto ciò che aveva detto o scritto in precedenza". Santamaria approfondisce: "Non mi schiero assolutamente in difesa di Brizzi come hanno scritto. Ma non lo accuso e non mi indurrete a farlo perché io non sono un testimone e neppure un giudice". Poi attacca: "Non siamo amici, non ho mai lavorato con lui e non mi piacciono nemmeno i suoi film, (mi perdoneranno i suoi estimatori). E sono incazzato perché tutto questo sporca la meraviglia del cinema e la reputazione di chi fa questo mestiere con serietà". Il "metodo Brizzi" non piace a Santamaria: "I provini non si fanno in casa e i processi si fanno in tribunale. Ribadisco l'importanza della denuncia e comprendo anche la difficoltà che può paralizzare una vittima per le violenze fisiche e psicologiche nel denunciare subito. Ma il rischio è quello che dopo tanti anni le denunce vengano considerate solo funzionali a farsi pubblicità, che confondano, sminuiscano il valore della denuncia alimentando la sete di gossip in salotti televisivi non funzionali ad un principio fondamentale". "Se non si hanno prove, purtroppo, se non si denuncia subito, purtroppo, anche se il gruppo si sostiene, è  coraggioso, non si otterrà giustizia", dice l'attore, "la caccia alle streghe consiste proprio in questo. Sostituendosi ai tribunali, con giudizi facili, spietati, superficiali come un tweet. Sono dalla parte delle vittime. Dalla parte della giustizia. Non mi stancherò mai di ripeterlo: denunciate e nelle sedi competenti. Perché questo sistema di prevaricazione, di abusi di potere, di violenza e di impunità deve cessare".

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