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Grande Fratello Vip, Daniele Bossari, la depressione e l'alcol, il brutto sospetto di Selvaggia Lucarelli: "Ho paura che..."

Giulio Bucchi
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La vittoria di Daniele Bossari al Grande Fratello Vip è stato uno dei momenti più emozionanti della stagione televisiva. La confessione della sua depressione, la dipendenza dall'alcol, il momento in cui ha riabbracciato la compagna Filippa Lagerback chiedendole di sposarlo hanno commosso i telespettatori, che alla fine hanno deciso di premiare il "ragazzo dalla faccia pulita" della tv italiana. Per Selvaggia Lucarelli, però, non è tutto oro. Su Facebook l'opinionista del Fatto quotidiano mette in chiaro come Bossari e la Lagerback siano due persone perbene, riservate e pulite (la svedese è "ingiustamente relegata al ruolo di soprammobile da Fazio"), una "rarità" nel mondo dello showbusiness. In un "reality per disperati" come il GF, spiega la Lucarelli, i concorrenti si dividono in 4 categorie: "Il vip che ha bisogno di soldi, perché i soldi se l'è spesi o semplicemente ha smesso di guadagnarne, il vip miracolato che è in crisi di visibilità e non avendo talenti campa solo di quella, chi saprebbe pure fare qualcosa ma è passato il suo momento e quindi si svende, scavandosi generalmente la fossa e quella di chi non è un vip ma un parente/figlio/fidanzato di, va lì per racimolare un po' di fama e guadagnare qualcosa e non ha niente da perdere". Bossari appartiene secondo Selvaggia alla terza categoria, "il sistema lo aveva emarginato e lo ha sbattuto dentro al GF perché era carne da tritare". La sua vittoria dunque non è una seconda occasione per risollevare la carriera, commenta amaramente la Lucarelli, ma rischia di essere l'esatto opposto: gli autori l'avevano chiamato "per fare il tappabuchi" e ha conquistato tutti per la pochezza "della fauna che lo circondava". E qui subentra la questione della depressione e dell'alcol. Bossari ha sempre definito la partecipazione al Grande Fratello la sua salvezza. "Peccato che lo guarisca chi l'ha fatto ammalare. Peccato che lo promuova chi l'aveva declassato. Se è su questo che si fonda la sua guarigione, ho paura che la guarigione si basi su presupposti troppo fragili. E ho paura che per chi soffre di depressione o dipendenza da alcol sia pure un messaggio sbilanciato, fumoso, equivoco".

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