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Milan, il ribaltone di Yonghong Li: dopo il caos-bancarotta, chi gli ruba il club

Giulio Bucchi
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Un ribaltone nel Milan cinese. A profilare la clamorosa svolta, con il presidente Yonghong Li, è Repubblica. Le difficoltà a rifinanziare il debito con il Fondo americano Elliott (183 milioni) potrebbe portare a una soluzione estrema: "Il club - scrive Repubblica - si indebiterebbe per 300 milioni, di cui almeno 100-120 da girare alla Rossoneri Lux di Li, per coprire una parte del debito con Elliott". Al resto, si spiega, provvederebbe un nuovo socio della Rossoneri Lux, che con 80-100 milioni "potrebbe diventare il socio di controllo del Milan, lasciando a Li una quota di minoranza". Esattamente come Thohir con Suning all'Inter. Leggi anche: La Gabanelli: "Ho visto il video e...". Yonghong Li, fine vicina? In cambio Yonghong Li otterrebbe i benefici futuri derivanti dalla quotazione in Borsa del Milan e dagli introiti commerciali sul mercato asiatico. Di fatto, un modo per non affondare e perdere definitivamente i 740 milioni che ha sborsato per comprarsi il Diavolo. Ma chi sarà questo nuovo socio di maggioranza? Repubblica qualche nome lo fa: "gli arabi dell'immobiliare Alohakair Group, coinvolta nella ristrutturazione dell'area Falck di Sesto", anche se sul tavolo c'è anche uno scenario ancor più sorprendente: "Un fondo arabo di Dubai" e "una cordata russa legata al miliardario Usmanov" offrirebbero secondo Repubblica dai 550 milioni in su per compare direttamente tutto il club.

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