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Luciano Moggi, la volata tra Juventus e Napoli? Ecco come si vince

Davide Locano
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Questa volta il Napoli ha sconfessato la tradizione negativa dell'Allianz, ha reso innocuo Higuain, ed ha vinto meritatamente una partita bruttina tra due squadre non al top della condizione. La Juve vista in campo era lontana parente di quella del Bernabeu contro il Real: tanto pimpante era quella quanto fiacca era questa. Forse la resa contro i madrileni ha fatto affiorare tanta fatica, nella testa e nelle gambe, e il pareggio di Crotone lo anticipava. Leggi anche: Luciano Moggi, quali sono le crepe della Juventus Il calcio fa di questi scherzi. Pochi giorni prima avevamo visto il Napoli arrancare contro il Chievo e per ben due volte in svantaggio con l'Udinese. Ed è proprio contro la (ex) squadra di Oddo che si è potuto capire quanto possa contare per i muscoli la testa, se quest'ultima sa comandarli. Appena il Crotone pareggia con la Juve, il Napoli si sveglia, rimonta e già si prefigura uno scontro diretto condito da vittoria e -1 in classifica. Per questo i ragazzi di Sarri se la sono giocata con tanta voglia e volontà, al contrario della Juve partita subito con l'handicap dell'infortunio di Chiellini che ha condizionato i suoi colleghi di reparto i quali , perso il “capo”, hanno balbettato di fronte agli avanti napoletani, non eccessivamente pericolosi ma martellanti. In effetti la partita l'ha fatta il Napoli contro una Juve rannicchiata in difesa, quasi fosse scesa in campo per difendere il pareggio. Se la squadra di Sarri fosse riuscita a velocizzare di più il giro palla probabilmente sarebbe andata in vantaggio prima. La Juve anche in passato raramente aveva ricevuto consensi per il bel gioco, le sue vittorie hanno spesso richiamato più le qualità dei singoli che non la ricerca dello spettacolo. Però brutta così non l'avevamo mai vista ed è riuscita a dilapidare in una settimana ben 5 dei 6 punti di vantaggio accumulati. Difficile stabilire un “migliore”, tra i meno peggio Pjanic e anche Benatia se non si fosse fatto sovrastare da Koulibaly nell'azione del gol; quasi inoperoso Buffon, impossibilitato ad intervenire sul colpo di testa del difensore napoletano. Facile scegliere il peggiore, la palma va a Dybala con tante riserve su Allegri per i cambi fatti. Non vogliamo entrare nel merito della movimentazione dei calciatori in gara non conoscendo l'effettiva salute del gruppo, ma visto il rendimento dei giocatori avvicendati, Costa e Dybala potevano restare al loro posto considerando che, in passato, pur non giocando bene, dal loro piede è spesso nato il gol o l'azione risolutiva. Del Napoli su tutti Koulibaly che è riuscito a tenere a bada Dybala e Higuain. Che dire dei tifosi napoletani? Quelli presenti allo stadio hanno sostenuto la squadra, sotto il Vesuvio non girava una macchina, mentre alle 3 del mattino in 15mila erano in aereoporto ad attendere i “vincitori”. Al contrario di tanti juventini che hanno lasciato lo stadio ancor prima del fischio finale: a loro diciamo che non sempre si può vincere, occorre anche saper perdere. D'altra parte il campionato non è ancora finito, il titolo è stato rimesso in gioco, ma prima è sempre la Juve. Le 4 gare che restano agli juventini presentano un grado di difficoltà superiore a quelle del Napoli, ma al termine della stagione tutti gli avversari sono difficili. Se è vero quello che ha dichiarato Allegri nel dopo gara, «anche prima di questa partita ritenevamo e riteniamo che la partita decisiva sarà quella di sabato con l'Inter a San Siro», non rimane che aspettare. Per noi comunque “La” partita era quella di domenica scorsa... di Luciano Moggi

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