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Chiaiano, bombe sui soldati

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"Se attaccati risponderemo"

Albina Perri
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 Napoli-Neppure l'esercito placa la violenza cieca dei manifestanti antidiscarica di Chiaiano. Nella notte undici ordigni rudimentali sono stati fatti esplodere nella cava che presto diventerà la discarica di Napoli. Intorno alle due di questa mattina due bombolette da campeggio collegate ad un petardo sono state fatte brillare a poca distanza delle forze dell'ordine che da giorni presidiano il sito individuato dal Governo per la realizzazione di una discarica che inghiottirà settecentomila tonnellate di immondizia, mille ogni al giorno per due anni. La popolazione locale, con il contributo dei no global e svariate sigle di sinistra, ha stabilito nuovamente un presidio nei pressi di Cupa dei Cane, l'unica strada che conduce alla cava. Nella notte i no discarica avevano innalzato una barriera composta da auto e cassonetti per impedire l'accesso nella zona. L'intervento delle forze dell'ordine in assetto antisommossa ha liberato la strada consentendo ai mezzi di entrare nel sito di Chiaiano.  «Se attaccati, risponderemo», commenta un colonnello della Brigata Garibaldi responsabile della sicurezza nel sito, riferendosi ai continui attacchi di cui è stato fatto oggetto il sito. «Ovviamente - precisa - il livello di risposta è commissurato al livello dell'attacco». Nel frattempo proseguono i lavori di bonifica dell'invaso, per anni adibito a poligono di tiro. Successivamente partirà la messa in sicurezza delle pareti della cava. In autunno, se tutto procederà secondo i programmi del sottosegretario Guido Bertolaso, la discarica sarà operativa.

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