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Una Margherita in Cassazione: infranto il tetto di cristallo

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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Il tetto di cristallo sta per essere infranto anche in Cassazione, vertice della giurisdizione ordinaria italiana e, come il Quirinale, ancora offa limita per le donne. La notizia è che Margherita Cassano, magistrato di lungo corso, è stata indicata dal Csm per presiedere la Suprema Corte e si tratta della primissima volta, una novità assoluta. Attualmente presidente aggiunto della Suprema Corte, per Cassano, in carriera dal 1980, è un approdo naturale, a suggello di un percorso sempre da protagonista in un mondo che solo di recente si è aperto così tanto alla rappresentanza femminile. Le donne magistrato, ormai, sono tantissime ma quelle che hanno cominciato anni fa, come Cassano, e facevano strada, si contavano sulle dita di una mano. Livia Pomodoro, che oggi in pensione dalla magistratura, si è dedicata al teatro portando avanti il progetto della sorella Teresa scomparsa, ha ricordato proprio a Libero che quando lei ha cominciato le donne con la toga erano davvero pochissime, eppure è riuscita ad andare al ministero della Giustizia, poi a presiedere il tribunale dei Minori e quello di Milano. Cassano, che ha 67 anni, ha lavorato moltissimo a Firenze, dove è stata collaboratrice fidata dell'allora procuratore Vigna, sebbene sia lucana di origine. Si è dedicato molto a inchieste contro il traffico di droga, la criminalità organizzata, ed è stata a lungo nella Direzione distrettuale antimafia di Firenze. Esponente di Magistratura Indipendente, corrente moderata dei togata, è già stata al Csm, organo che ora ha deciso di indicarla per il vertice della Cassazione. Dal 2016, per quattro anni, è stata numero uno alla Corte d'Appello del capoluogo toscano.    

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