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M5s, rivolta contro il duello Meloni-Schlein: lettera della Floridia e "trucco di Bruno Vespa"

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La lettera della presidente della Commissione Vigilanza Rai, Barbara Floridia, era attesa. Ed è arrivata. Con grande tempismo la pentastellata ha scritto al presidente di Agcom e ai vertici Rai sul confronto tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein programmato da Bruno Vespa per il prossimo 23 maggio chiedendo "garanzie" affinché il confronto “avvenga nel pieno rispetto della par condicio” e della “delibera approvata dalla Vigilanza”. Tempismo perché questa mattina sull'edizione cartacea del Il Fatto quotidiano è comparso un articolo in cui Gianluca Roselli spiega il trucco che avrebbe in mente Bruno Vespa per aggirare l'Agcom riuscendo a intervistare la premier e la segretaria del Pd senza violare la par condicio. Svelato il trucco, Barbara Floridia ha attivato dunque il "warning" dell'autorità garante e di viale Mazzini. 

Secondo quanto riportato dal giornale di Marco Travaglio, l'escamotage che vorrebbe usare Vespa per avere ospiti Meloni e Schlein è quello di classificare il faccia a faccia come un "approfondimento" e non una tribuna politico-elettorale. In questo caso l’autorità potrebbe dare il via libera, ma solo se verrà presentato un piano preciso sugli altri candidati, che dovranno essere ospitati nello stesso programma (Porta a porta), sulla stessa rete (Raiuno) e uguale fascia oraria (prime time). Spiega Rosselli che la delibera sui confronti elettorali lascia maglie larghe in cui infilarsi. Così ha fatto Vespa.

 

 

Di fronte a questo continuano le polemiche. Ieri, Alleanza Verdi e Sinistra aveva annunciato un esposto all'autorità insieme ad altre forze politiche. Intanto, non si farà il confronto - promosso sempre da Vespa - tra il numero uno di Forza Italia Antonio Tajani e il leader di Italia Viva Matteo Renzi: "Ho già risposto di no. Bisogna che tutte le forze politiche partecipino perché qua non siamo in un sistema maggioritario ma proporzionale" ha detto il vicepremier, auspicando un confronto tra tutti i leader in contemporanea come si fa negli Stati Uniti. "Renzi aveva detto di sì a Vespa ma Tajani scappa perché ha paura del confronto" riferiscono sibilline fonti di Italia Viva.

 

 

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