
Stivali da cowboy e abito sartoriale: la spontaneità passionale dell'uomo Prada
Fashion week Milano

Stivali da cowboy, montoni portati sulla pelle nuda o buttati sul cappotto, gilet di pelliccia, completi di pelle e monili portafortuna: è un omaggio al “Cuore selvaggio” del regista americano appena scomparso David Lynch e chissà che non sia anche un augurio al presidente Donald Trump. Di sicuro Miuccia e Raf Simons hanno voluto esaltare l’istinto intimo, quasi selvaggio, fatto di emozioni e passioni dove i contrasti involontari danno vita a combinazioni inaspettate e seducenti, il corpo si veste seguendo uno spirito libero. Il montone diventa uno strato avvolgente e sensuale, da indossare sopra o sotto gli abiti, mentre la maglieria è ornata da simboli metallici privi di un significato preciso, come amuleti che in qualche modo ci proteggono. E dunque si esalta “l'istinto per rimanere umani, in un mondo in cui l'intelligenza artificiale si fa sempre più ingombrante”. È un concetto caro a Miuccia Prada. Ma “l’istinto non vuol dire assenza di pensieri”, sottolinea la stilista, è piuttosto un “liberare la spontaneità”, sintesi “di ciò che sei, che hai vissuto, letto, studiato”.
La collezione, realizzata a quattro mani con Raf Simons per il prossimo autunno-inverno dedicata al menswear, che indaga la natura umana e gli impulsi viscerali quali strumenti essenziali della creatività, è stata presentato in una cornice industriale, il Deposito della Fondazione Prada, trasformato in una grezza struttura industriale in metallo a più livelli, contrapposta a un morbido tappeto, su cui hanno sfilato il pantalone sartoriale messo con gli stivali texani, il cappotto di tweed con il collo di pelliccia tagliato a vivo, il pigiama di popeline, il pull aderente a mezze maniche, la camicia scozzese, la T-shirt stampata a fiorellini e l'abito sartoriale impeccabile, la giacca bianca portata sul petto nudo ingentilito da un fiore di tessuto sul rever, il bomber di nylon con la pelliccia. Gran bel lavoro.
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