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"Il diritto di uccidere", suspense e tensione: un vero capolavoro

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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IL DIRITTO DI UCCIDERE
Raimovie ore 21.10, con Helen Mirren, Alan Rickman, Phoebe Fox. Regia di Gavin Hood. Produzione Gran Bretagna  2015. Durata: 1 ora e 42 minuti

LA TRAMA
Il servizio segreto britannico viene a sapere che un gruppo di terroristi sta per compiere un attentato. Il gruppo  è individuato  coll'aiuto dei droni. Ora di tratta di distruggerlo prima che gli attentatori mettano il naso fuori dal loro covo. Ma il  covo è al centro di una zona abitata. I danni collaterali  (leggi l'uccisione della popolazione innocente) sono possibili, anzi probabili.  Un colonnello (l'indistruttibile Helen Mirren) ha il compito di dare il via all'assalto nel momento giusto (non un minuto prima, non uno dopo).

PERCHÉ VEDERLO
Perché la tensione è fortissima e non viene mai meno. Perché il dilemma morale (colpire anche se gli innocenti ci vanno di mezzo) è affrontato senza ipocrisie. Perché la Mirren, abituata a recitare le regine è sorprendentemente plausibile nel ruolo di  "dura".  E perché i droni forse per la prima volta la fanno da protagonisti e si rivelano un motivo di suspense straordinaria.

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