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Le ali della Libertà, Stephen King al meglio al cinema (senza horror)

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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LE ALI DELLA LIBERTA'
Rete 4 ore 21.30
Con Tim Robbins, Morgan Freeman, James Whitmore. Regia di  Frank Darabont. produzione  USA  1994. Durata: 2 ore e 20 minuti

LA TRAMA 1946 . Un impiegato di banca (Tim Robbins) è processato per l'omicidio della moglie e dell'amante di lei. Lui  si dichiara innocente, ma lo condannano egualmente. All'ergastolo nella prigione di Shawshank  (New England). La vita nel carcere è durissima, ma l'uomo riesce  grazie alla protezione di un vecchio ergastolano (Morgan Freeman).  Ma anche e soprattutto perchè mette la sua bravura nel fare i conti al servizio delle guardie e in primis del disonestissimo direttore.  Divenuto un detenuto privilegiato, l'impiegato riesce a organizzare la sua fuga. Non sarà più ripreso.

PERCHE' VEDERLO perchè è una delle migliori  trasposizioni da Stephen King. Chissà perchè ma il re del brivido funziona  a meraviglia  sullo schermo  nelle versioni dei suoi romanzi senza paura e senza horror. Almeno quando chi ci mette mano  è un regista della bravura di Darabont. Che qualche anno dopo  farà anche meglio con un altro thriller carcerario: "Il miglio verde".

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