A Milano, tra le vie di un quartiere che non dorme mai e che ha fatto del design e della creatività la propria cifra stilistica, si nasconde un luogo che sembra nato per accompagnare il ritmo delle giornate che diventano notti e delle notti che si trasformano in nuove albe, un luogo che porta un nome semplice ma evocativo: Bluesquare.
Qui, in via Tortona, non si viene soltanto per bere un cocktail o per assaggiare qualche tapas, ma per entrare in un universo dove la convivialità è la regola non scritta, dove l’aperitivo smette di essere un momento della giornata e diventa un’esperienza capace di dilatarsi nel tempo, trasformandosi in cena, serata, ricordo condiviso. L’atmosfera è quella di un salotto cosmopolita che guarda al mondo e alle sue contaminazioni, ma che mantiene la leggerezza tipica di un luogo fatto per stare insieme, per ridere, per ascoltare musica, per incontrare nuove persone. Dietro a questa visione ci sono tre giovani che hanno voluto dare vita a uno spazio capace di fondere l’anima internazionale di Milano con la rilassatezza di un tapas bar mediterraneo, unendo due anime solo in apparenza distanti e creando un format che racconta un’idea di socialità moderna, fluida, aperta, inclusiva.

(Libero)
La cucina porta la firma di due chef che hanno fatto dell’esperienza internazionale e del dialogo tra culture gastronomiche la loro forza: Buddy Tamang e Fabrizio Loris Melchiorre. Il loro percorso li ha condotti dall’Australia alla Nuova Zelanda, passando per l’Italia e approdando anche in uno dei templi della cucina giapponese autentica, il celebre Poporoya, punto di riferimento milanese per chi cerca il vero gusto nipponico. Il risultato di questo background è un menù che non si limita a proporre stuzzichini, ma che trasforma le tapas in piccoli viaggi tra sapori mediterranei e tecniche asiatiche, piatti che nascono per essere condivisi e assaporati con lentezza, come frammenti di una storia collettiva. Si comincia spesso con qualcosa di semplice, un piattino da accompagnare a un drink, e ci si ritrova senza accorgersene a costruire una cena completa fatta di spiedini robata e sushi creativo, di crocchette sorprendenti e gyoza rivisitati. I protagonisti del menù raccontano da soli questa filosofia: il misozuke di salmone marinato in salsa di miso, il polpo con salsa romesco e chimichurri, l’halloumi cheese servito con balsamic soy e tomato dressing, piatti che sembrano piccoli esperimenti gastronomici e che invece trovano subito il loro equilibrio.

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Tra le creazioni da condividere non si possono non citare le crocchette di kimchi, la ricciola karaage marinata alla giapponese e fritta, l’avocado grigliato con salsa miso e togarashi o la melanzana glassata al miso, piatti che portano in tavola profumi intensi e consistenze diverse, da abbinare a un calice di vino o a un cocktail. Per chi preferisce un percorso individuale, non mancano proposte più strutturate come i culurgiones gyoza style, un ponte perfetto tra tradizione sarda e tecnica orientale, o la fregola risottata con bisque di gamberi e gamberone al forno, un piatto che racconta un Mediterraneo reinventato con occhi nuovi. A completare il viaggio, il sushi bar, che propone uramaki e gunkan in cui la tradizione giapponese incontra contaminazioni contemporanee: da provare assolutamente Gimmy l’Increspato, uramaki di tonno rosso con salsa delicata al tartufo, furikake e jalapeños, o Il Cazzuto, gunkan con tartare di capasanta e salsa piccantina, nomi che strappano un sorriso e che rivelano la voglia di giocare, di non prendersi troppo sul serio pur mantenendo altissima la qualità. Accanto alla cucina c’è l’anima liquida del locale, il cocktail bar, con una drink list pensata non solo per accompagnare i piatti ma anche per brillare di luce propria.

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Dai grandi classici ai signature, ogni cocktail è un piccolo racconto a sé, studiato per creare un dialogo tra bicchiere e tavola, tra sorso e boccone. L’attenzione alla contemporaneità si riflette anche nella scelta di proporre cocktail analcolici con distillati dealcolizzati, vini low alcohol o completamente alcohol free, un segno di apertura e inclusività che rende Bluesquare un luogo per tutti, indipendentemente dalle preferenze personali. Ma l’esperienza non sarebbe completa senza la musica, perché qui il tempo è scandito dalle note che cambiano ritmo e intensità a seconda dei giorni. Il giovedì il locale si trasforma in listening bar con live music e jam session che spaziano tra generi diversi, creando un’atmosfera intima e coinvolgente, perfetta per un aperitivo che scivola verso la cena. Il venerdì e il sabato, invece, le serate Hi-Fi Weekends accendono la pista con dj set che portano a Milano format amati della nightlife internazionale e artisti che fanno vibrare le pareti fino a tarda notte, trasformando Bluesquare in uno dei riferimenti imprescindibili per chi cerca energia e divertimento. A rendere l’esperienza ancora più speciale contribuisce il design del locale, firmato Andreu World, azienda spagnola leader nel design sostenibile.

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Tavoli e sedute realizzati con legni certificati, plastiche biodegradabili e materiali riciclati raccontano un’attenzione all’ambiente che non sacrifica l’estetica né il comfort, ma che anzi diventa parte integrante della filosofia del luogo, in cui ogni dettaglio contribuisce a costruire un’identità coerente e contemporanea.

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Con i suoi 138 coperti distribuiti tra interno ed esterno, Bluesquare è molto più di un locale: è uno spazio di socialità che cambia volto a seconda di chi lo vive, che si trasforma ogni sera restando sempre fedele alla propria anima, che accompagna i milanesi e i viaggiatori di passaggio in un’esperienza che non finisce con il conto ma continua nei ricordi. In un quartiere come Tortona, dove il fermento creativo è di casa e ogni angolo racconta storie di innovazione, Bluesquare riesce a distinguersi perché non è mai uguale a se stesso, offre sempre qualcosa di nuovo senza perdere di vista ciò che conta davvero: la qualità, l’atmosfera, la capacità di far sentire chiunque parte di una comunità effimera eppure intensa, che si forma e si dissolve tra un calice e una nota musicale, pronta a rinascere la sera successiva.
Autrice dell'articolo Orchidea Colonna
orchideacolonna@yahoo.com