In un mondo in cui i social e la pubblicità digitale hanno ridefinito la percezione dell’estetica, il dottor Paolo Santanchè, Specialista in chirurgia plastica, racconta come sono cambiate le richieste, le aspettative e i canoni di bellezza negli ultimi quarant’anni. Con l’esperienza di una vita in sala operatoria, offre uno sguardo lucido e critico sulle mode del momento e sui rischi delle scorciatoie estetiche. Tra giovani influenzati dai filtri e adulti in cerca di autenticità, emerge un messaggio chiaro: la vera bellezza resta quella naturale, guidata dal buon senso e da mani esperte.
Come sono cambiate le richieste dei giovani under 30 rispetto a trent'anni fa? E quelle degli over 40?
"L’influenza di internet e dei social ha purtroppo influenzato in modo negativo la percezione dell’informazione e dei gusti estetici: la pubblicità smodata, ingannevole e spesso addirittura truffaldina priva di quello che dovrebbe essere un doveroso controllo da parte delle istituzioni, ha inquinato pericolosamente il panorama dell’informazione e il dilagare delle cosiddette influencer filtrate e standardizzate che hanno condizionato i gusti. Soprattutto i più giovani hanno perso di vista il piacere della naturalezza e dell’individualità paragonando aspetti reali a immagini digitalmente alterate. Naturalmente esistono ancora i giovani di buon senso con il legittimo desiderio di correggere dei reali difetti estetici nel rispetto della loro personalità e individualità. Con l’aumentare dell’età diminuiscono le richieste di modifiche influenzate dalle manipolazioni digitali, ma molte persone cadono ancora nella trappola delle pubblicità miracolistiche che portano inevitabilmente a cocenti delusioni".
È cambiato il target dei suoi pazienti come età ed estrazione sociale rispetto a 30 anni fa?
"Per fortuna la tipologia dei miei pazienti si è mantenuta abbastanza simile col passare degli anni, anche se purtroppo è aumentato il numero delle richieste di correzioni conseguenti a trattamenti incongrui o scorretti o a esiti di cattiva chirurgia. Circa l’estrazione sociale, direi che già trent’anni fa la chirurgia estetica era diventato ormai un fenomeno trasversale e non più riservata all’élite".
Chi fa cosa? Quali sono le richieste più frequenti? E da chi vengono fatte?
"Nella mia personale pratica professionale le richieste sono sempre quelle dei classici interventi dal risultato sicuro eseguiti con tecniche evolute, ma collaudate e sicure: la blefaroplastica, la rinoplastica, il lifting, la liposuzione, la mastoplastica additiva. Dopo tanti anni di attività, sono ormai noto per la ricerca della massima naturalezza di risultati e per lo studio di tecniche innovative, ma collaudate e sicure. Quindi i pazienti che si rivolgono a me sono già tendenzialmente filtrati dalla conoscenza del mio metodo di lavoro e non ricercano stravaganze o mode passeggere".
Quali sono i trattamenti di medicina estetica paragonabili come risultato ad un intervento di chirurgia estetica?
"La medicina estetica è al massimo un complemento della chirurgia plastica, che dovrebbe perseguire il miglioramento qualitativo della cute e dei suoi piccoli inestetismi. Credere che sia un’alternativa alla chirurgia è pura eresia. I trattamenti di medicina estetica che prospettano risultati simili a quelli chirurgici sono delle vere e proprie truffe: nessun trattamento di medicina estetica è idoneo a correggere un difetto che richiede un intervento chirurgico".
Le terapie laser possono eguagliare o superare i risultati della chirurgia e medicina estetica?
"Ogni metodica ha le sue indicazioni e i diversi tipi di laser hanno i loro precisi campi di impiego nel trattamento degli inestetismi cutanei: per esempio il laser per la rimozione delle teleangectasie (le venuzze e i capillari) è diverso da quello per le macchie scure e diverso da quello per i tatuaggi. Non esiste un laser che sostituisca un intervento chirurgico, anche se ho visto reclamizzati laser per la blefaroplastica e addirittura per la rinoplastica…".
Quali sono i macchinari oggi presenti sul mercato validi per un lifting?
"L’unico strumento in grado di eseguire correttamente un lifting è un paio di mani sapienti collegate a un cervello brillante. Tutti i vari macchinari che vengono presentati come alternative non invasive al lifting chirurgico, in realtà non possono essere considerati delle alternative, in quanto gli eventuali risultati sono talmente qualitativamente inferiori da non poter essere paragonati. Da sottolineare, inoltre, che abbiamo riscontrato, non solo io, ma molti altri colleghi, dei danni ai tessuti sottocutanei, accompagnati a perdita di elasticità della cute, nelle persone sottoposte a lifting dopo aver subito (con ovvia insoddisfazione) queste svariate tipologie di lifting non chirurgici".
È vero che l'anestesia locale è più pericolosa di quella totale?
"L’anestesia generale oggi, eseguita da un bravo anestesista in una struttura adeguata, è una delle situazioni più sicure. L’anestesia locale, sia per il maggior rischio di provocare un arresto cardiaco, sia per il fatto che spesso viene praticata in un ambiente non adeguato (cioè non in una sala operatoria a norma) e nella maggior parte dei casi senza la presenza dell’anestesista, comporta effettivamente un rischio maggiore, come dimostrano purtroppo i recenti casi di cronaca. I farmaci con cui si pratica attualmente l’anestesia generale sono estremamente sicuri, atossici e di rapida eliminazione. Le vecchie anestesie generali praticate con i gas erano effettivamente più tossiche per fegato e reni e lente da smaltire, per cui abbiamo utilizzato le sedazioni profonde per molti anni. Oggi, tranne che per i piccoli interventi, non ha più senso. Purtroppo la “semplice sedazione” è molto reclamizzata sui social per due motivi: primo, far creder al paziente che l’intervento è più leggero, secondo perché spesso viene eseguito in strutture che non hanno l’autorizzazione per l’anestesia generale, quindi con minori standard di sicurezza".
Le capita di rifiutare interventi? Ci faccia un esempio
"Qualunque bravo chirurgo rifiuta un intervento che non possa dare il risultato immaginato dal paziente o che non abbia la corretta indicazione, oppure che abbia solo poche probabilità di successo. Soltanto i cialtroni hanno soluzioni per tutto".
L'utilizzo dei filtri sui social, nei video, nelle foto hanno diminuito la richiesta di interventi estetici?
"Come ho detto prima, al contrario, hanno aumentato le richieste sconsiderate, soprattutto da parte dei più giovani".
Autrice dell'articolo Orchidea Colonna
orchideacolonna@yahoo.com




