India, due jet della pattuglia acrobatica si scontrano e precipitano: il momento del tragico urto
L’Italia è il paese in Europa in cui i partiti politici prendono più soldi pubblici e dove il costo della politica nazionale è da due a quattro volte superiore a quello dei concorrenti. Complessivamente sommando i contributi diretti ai partiti con stipendi e pensioni di deputati e senatori in Italia si spendono 615 milioni di euro all’anno, sei milioni in più della somma delle spese di Germania e Francia. I partiti politici in Italia ricevono ogni anno fra rimborsi elettorali e contributi ai gruppi parlamentari circa 254 milioni di euro, vale a dire 4,17 euro ogni abitante (neonati compresi). Una somma che è una volta e mezzo quello che ricevono direttamente i partiti tedeschi, due volte quello che ricevono i partiti spagnoli, tre volte quello che ricevono i partiti francesi e 32 volte quello che ricevono i partiti inglesi (il sistema britannico finanzia con soldi pubblici solo l’opposizione). Se si sommano gli stipendi e le pensioni di deputati e senatori ogni italiano paga 10,13 euro all’anno per mantenere la politica nazionale, contro i 4,41 euro pagati dai tedeschi, i 3,79 euro pagati dai francesi, i 2,74 euro pagati dagli spagnoli e l’euro e mezzo pagato dagli inglesi. Il confronto impietoso, che annienta tutti gli argomenti difensivi sia del trio Alfano-Bersani-Casini sia dei loro tesorieri, è contenuto in un voluminoso dossier dell’ufficio studi della Camera dei deputati sul finanziamento della politica in Europa, e naturalmente è ben noto ai diretti interessati. Ecco in sintesi come funziona paese per paese secondo le schede dello stesso dossier.
Francia - Lo stanziamento per il contributo statale annuale ai partiti politici è stato invariato dal 1995 al 2007: circa 80,2 milioni di euro. Tuttavia, tra il 2003 e il 2007, in applicazione della Legge n. 2000-493, circa 7 milioni di euro non sono stati versati ai partiti per le sanzioni finanziarie inflitte per il non rispetto dell’obbligo della parità tra i sessi nell’accesso alle cariche elettive. Nel 2010 l’ammontare di tale contributo è stato di circa 74,8 milioni di euro. Per le elezioni dei componenti dell’Assemblea nazionale, il limite di spesa è fissato a 38.000 euro a candidato, cifra da maggiorare di 0,15 euro per ogni abitante della circoscrizione elettorale. Una volta individuato il limite di spesa, il sistema dei rimborsi elettorali segue un doppio binario: rimborso effettivo delle spese connesse alla campagna ufficiale. Tale rimborso avviene dopo il deposito dei conti ed è subordinato all’avvenuto ottenimento per un candidato di almeno il 5% dei voti per le elezioni legislative; rimborso forfettario che spetta ai soli candidati che abbiano ottenuto almeno il 5% dei suffragi nel primo turno elettorale e siano in regola con le disposizioni di legge in materia di dichiarazione delle spese elettorali. Il rimborso è pari al 50% del limite di spesa fissato per ciascun candidato. L’ammontare complessivo del rimborso forfettario dello Stato ai candidati alle elezioni legislative è stato di 43.137.676 euro.
i più letti
Condividi le tue opinioni su Libero Quotidiano
Commenti all'articolo
bosco43
22 Aprile 2012 - 21:09
Papponi uniti solo nel tassare,solo colpevole il mantenuto a vita "monti",ma loro che lo approvano e lo votano??? Sono peggio di lui,hanno accettato il golpe x lavarsene le mani e riscuotere egualmente le prebende!!! Ma dove sono le BR???
Report
Rispondi
gangelini
21 Aprile 2012 - 10:10
Tutti cianciano, fiumi di inchiostro, dibattiti televisivi. Volevo solo ricordare che nel 2006 su questo tema molti Italidioti si sono opposti al referendum costituzionale promosso dal centrodestra che risolveva in parte questa anomalia tutta italiana. Dopo 6 anni, naturalmente buttati al vento, se ne parla ancora come se fosse un problema irrisolvibile. Ma va bene così, ormai e' assodato che certi Italiani non usano il cervello quado si tratta di prendere decisioni importanti.
Report
Rispondi
xedos2006
18 Aprile 2012 - 15:03
Ma questi politici conoscono l'italiano o no? Il FINANZIAMENTO e' stato ABOLITO dai cittadini col referendum quindi NESSUNA DISCUSSIONE questi parassiti delinquenti i soldi LI DEVONO ELEMOSINARE, ce li devono chiedere in base a un programma ben definito. Ed inoltre una reprimenda per una editoria che si sveglia secondo l'onda ...... sono NOVE ANNI che ci rapinano con il pretesto del rimborso; voi giornalisti DOVE ERAVATE???????
Report
Rispondi
Mostra più commenti