Sondaggi: perché l'avanzata del Cav aiuta Bersani

Le rilevazioni dei vari istituti sono discutibili. Descrivono un quadro momentaneo o creano opinione? Committenti e numeri hanno i loro conflitti d'interesse. Ma a gongolare sono Pier e il Cav: gli italiani sceglieranno solo tra Pd e Pdl
di Ignazio Stagnodomenica 10 febbraio 2013
Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani

Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani

2' di lettura

Il Cav è in rimonta. Pier Luigi Bersani invece perde consensi nei sondaggi perchè Silvio ormai è dietro. Il ritornello sondaggistico ormai è questo, da giorni. Ma chi sono i sondaggisti? Rilevano le intenzioni di voto o creano opinione e possono orientare il voto? Difficile saperlo, ma una cosa è certa: più i due big, Berlusconi e Bersani, si avvicinano più è probabile una polarizzazione del voto. In tutto questo il vero perdente è il Prof che deve capire dove convogliare le sue forze, prima di dichiararsi sconfitto. Lo stesso Berlusconi ieri ha dichiarato che "Monti e Bersani ormai sono disperati perchè il centrodestra è in corsia di sorpasso". Ma secondo un'inchiesta portata avanti su dati e numeri da parte dei Radicali le cose stanno in un altro modo. Secondo Mario Staderini, segretario dei Radicali italiani, "molti sondaggi che passano in tv sono fatti su un campione di 1000 soggetti. In realtà gli elettorai in Italia sono 50 milioni. Il margine di errore va dal +3,1 per cento ad un -3,1 per cento. Quindi un partito che viene stimato al 5 per cento potrebbe ritrovarsi, nella realtà, all'8 o all'1,9". Sempre secondo i Radicali va tenuta d'occhio anche la "proprietà" dei sondaggi, ovvero chi li realizza.  Inciucio a colpi di sondaggi - Ad esempio la Digis che nel 2011 dava il candidato governatore del Molise Michele Iorio in vantaggio di 8 punti sul candidato del centrosinistra prese un abbaglio colossale. Iorio vinse quel turno con un vantaggio dello 0,79 per cento. Anche la Ispo di Renato Mannheimer nel 2011 dava il sindaco di Roma Gianni Alemanno con un indice di gradimento del 57 per cento. Poco dopo Mannheimer  viene nominato presidente dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici del Comune di Roma. Un altro caso di "conflitto d'interessi" da sondaggio si riscontra per Tecnè che lavora per l'Unità e SkyTg24, Swg che fa sondaggi per Rai3 o Alessandra Ghisleri che fa rilevazioni per Berlusconi. Poi c'è il caso di Nando Pagnoncelli che lavora per Ballarò, ma che è il sondaggista di fiducia del Partito Democratico. Insomma si aper il campione analizzato, sia per il committente, la casa di sondaggi può comunque comunque avere il peso di una dubbia imparzialità. Ma il vero re tra i sondaggisti è "il voto utile". "Puntano tutti a questo, anche Bersani al quale ora non dispiace di certo che dicano che Berlusconi sta recuperando almeno può convogliare gli elettori verso il Pd", spiega Staderini.  A questo punto il vero inciucio lo fanno Silvio e Pier. Insieme vogliono tagliare fuori il Loden dai giochi e dai sondaggi.  

ti potrebbero interessare

altri articoli di General