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Il potere ingrassa: le foto dei politici, prima e dopo

Serena Cirini
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Si dice che la politica non sia altro che un magna magna. A farne le spese, però, non sono solo le tasche di contribuenti. Anche i poltici, infatti, sembrano risentire di questo problema. Sicuramente, ne soffrono i loro fisici. Se i conti in banca degli italiani si alleggeriscono sempre di più, le pance dei nostri leader si appesantiscono inesorabilmente. Troppe cene fuori, ritmi di lavoro sregolati, stress e poco tempo da dedicare all'attività fisica: da Forza Italia al Partito Democratico, dal Nuovo Centrodestra alla Lega Nord, il problema dell'adipe si fa più assillante della legge elettorale.    Eppure, qualche anno, sfoggiavano tutti una forma perfetta. Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Enrico Letta, Angelino Alfano e Matteo Salvini: non c'è schieramento che si mostri immune ai chili in eccesso. Certo, ci sono casi in evidente controtendenza ma lo scheletrico Fassino non è che un'eccezione. A dir la verità Girolamo Sirchia, ministro alla salute del secondo governo berlusconiano, aveva provato a razionare le portate nei ristoranti. Contro di lui, però, era insorto il furibondo Giuliano Ferrara che aveva gridato tutto il suo rifiuto allo stato etico. Anche le nuove leve, in questo senso, non promettono bene. Giovanni Toti, neoeletto a consigliere politico di Fi,  non è riuscito a smaltire le sue calorie in eccesso neppure dopo un soggiorno dimagrante in un resort sul lago di Garda.  Ed è per questo forse che Silvio Berlusconi tiene così tanto al suo dimagrimento prima della discesa in campo. Forse perché sa che poi accumulerà altri chili...

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