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Il meglio di Los Angeles in un week-end lungo: con Air Italy ora si può

Matteo Legnani
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Per undici anni, da quando cioè Alitalia abbandonò Malpensa per riportare il suo hub a Roma Fiumicino, Milano e Los Angeles sono rimaste senza un collegamento aereo senza scalo. Ovvero, due delle regioni (Lombardia e California) col più elevato Pil del mondo, non erano collegate direttamente. Il “sortilegio” è stato spezzato lo scorso 3 aprile da Air Italy, la compagnia posseduta per il 51% da Alisarda e per il 49% da Qatar Airways col volo inaugurale non-stop tra Malpensa e Los Angeles International. Oltre che per le imprese, i quattro collegamenti settimanali (mercoledì, venerdì, domenica e lunedì) tra le due città aprono nuove, interessanti, prospettive per i turisti. Che con un volo lungo ma sicuramente meno stancante e stressante di quello che preveda uno scalo possono pensare, perché no, di concedersi anche solo un weekend “lungo” nella Città degli Angeli. Partendo il venerdì nel primo pomeriggio da Milano arrivando a L.A in tempo per una cena e ripartendo la sera del lunedì dopo essersi concessi tre giorni pieni in California. Beverly Hills, Rodeo Drive, il Getty Center, il Santa Monica Pier, la Walk of Fame e il Griffith Observatory sono solo alcune delle mete-icona che Los Angeles offre ai visitatori. Ma il 2019, a L.A., sarà l'anno di Downtown, quel groviglio di grattacieli che compare sullo sfondo di quasi tutti i film hollywoodiani ambientati in città, proprio per far capire immediatamente allo spettatore che è a Los Angeles che la storia è ambientata. Per almeno due decenni, dalla fine degli anni '60 alla fine dei '90, Downtown è stata, appunto, solo uno “sfondo”: frequentata dai businessmen di giorno e praticamente deserta di notte, era nota come zona degradata se non addirittura pericolosa, zeppa di edifici abbandonati e rifugio di senzatetto. La rinascita è iniziata nel 2000 con l'apertura, proprio a ridosso dei grattacieli, dello Staples Center in cui i Lakers del basket Nba e i Kings dell'hockey Nhl si sono trasferiti dal glorioso ma vetusto Forum di Inglewood. La mossa ha portato bene visto che allo Staples i gialloviola di Kobe Bryant e Shaquille O'Neill hanno vinto tre titoli Nba consecutivi proprio a partire dal 2000. Le migliaia di persone che ogni sera venivano per basket e hockey hanno stimolato l'apertura di bar, ristoranti e locali, con la zona che è tornata via via a vivere anche di notte. Da lì la rinascita non s'è più fermata e oggi Downtown è sicuramente uno dei quartieri più eclettici della metropoli. Antichi hotel di un secolo fa come il Biltmore hanno ritrovato l'antico splendore accanto ai nuovi, eleganti grattacieli che ospitano griffe di prestigio dell'hotellerie come Ritz-Carlton e Intercontinental, il cui grattacielo di 73 piani è diventato una delle nuove icone dello skyline losangelino, o l'Indigo, boutique hotel dal cui rooftop al 18esimo piano la vista spazia sull'intera Los Angeles fino alle colline di Beverly Hills e al mare di Santa Monica, almeno nelle giornate più limpide. Ma, per dare un'idea del ritrovato fascino della zona, nei prossimi 18 mesi saranno ben 13 i nuovi alberghi in apertura tra Downtown e Hollywood: dai prestigiosi e scintillanti Park Hyatt, “W” e Fairmont, a indirizzi più “intimi” come l'Hoxton e il Proper Hotel nel Fashion District o il Soho Warehouse e il Firehouse Hotel nell'Arts District, quest'ultimo (con appena 9 camere) ospitato in una ex caserma dei vigili del fuoco risalente al 1928. Per cenare alcune tra le aperture più recenti sono The Manufactory nell'Arts District che è ristorante, pasticceria e market, Nightshade della chef vincitrice di “Top Chef” stagione 12, Mei Lin, sempre nell'Arts Disctrict, e Auburn su Melrose Avenue, dove oltre che alla carta si può scegliere anche uno dei menù da quattro, sei o nove portate. Mentre per questa estate è attesa l'apertura di Alamo Drafthouse Cinema al Financial District con 12 stanze in cui gustarsi il cibo godendosi un film. Anche l'offerta culturale ha tenuto il passo in questi anni, con un rilancio del Moca (Museum of Contemporary Art) che festeggia nel 2019 i suoi 40 anni, di fronte al quale lungo la Grand Avenue a Bunker Hill hanno aperto negli anni l'avveniristica Walt Disney Concert Hall di Frank Gehry (2003) e, nel 2015, The Broad, che offre l'ingresso gratuito alla sua esposizione permanente di arte contemporanea. Spostandosi appena fuori i confini di Downtown c'è poi il celebre LACMA (Los Angeles County Museum of Art), imperdibile con la sua celebre foresta di candelabri di Chris Burden. Poco distante, il Petersen Automotive Museum con la sua fantastica struttura esterna a fasce di alluminio festeggia proprio quest'anno il quarto di secolo. E per cenare, sempre in zona, si può andare da Hinoki & The Bird, tempio della cucina asiatico-californiana. Per un pranzo informale, invece, non può mancare una visita al Grand Central Market, grande spazio coperto dove trovano posto bancarelle e chioschi in cui gustare davvero di tutto, dal sushi alla pizza, dai ramen agli hamburger, dai frutti di mare ai churros. Non vi basta ancora? A due passi da Downtown, verso nord, ci sono i celebri Universal Studios dove trascorrere qualche ora di svago totale. O, se preferite il mare, potete concedervi una sontuosa colazione da The Rose a Venice Village e poi girovagare sul celebre boardwalk. Se poi Los Angeles vi è piaciuta così tanto, potete prendere un treno, un'auto o un aereo e concedervi il bis nella più “europea” San Francisco. Tranquilli, dopo esservi goduti la vista del celebre Golden Gate Bridge, una gita in barca all'ex carcere di Alcatraz e una corsa sulle vecchie cable cars, non c'è bisogno di tornare a L.A. per volare in Italia. Dal 10 aprile, infatti, Air Italy collega direttamente anche la seconda città della California con Milano, non-stop quattro volte alla settimana. Più comodo di così…

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