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E-learning, i-Pad, webcam e Università: così l'Aeronautica sforna tecnici di Aviation English

Giulio Bucchi
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“Un software da noi programmato e un i-Pad che ogni allievo ha con sé. Niente vocabolario, niente test cartacei, possibilità di rivedere le lezioni: una soluzione ottimale per l'Aviation English”, spiega, non senza una punta d'orgoglio, il Colonnello Stefano Gensini, comandante del Centro Formazione Aviation English dell'Aeronautica Militare di Loreto. Frutto di un'evoluzione che, nel corso di 30 anni, ha visto l'antico Istituto Francesco Baracca trasformarsi in centri educativi sempre più complessi, il Cen. For. Av. En. della cittadina marchigiana contribuisce alla formazione del personale aero-navigante dell'Aeronautica Militare, di altre Forze Armate, dei controllori di volo e a parte dell'iter preparatorio ai fini del rilascio della licenza di pilota commerciale standard EASA e della licenza comunitaria dei controllori del traffico aereo. In realtà, la Scuola è oggi un mondo ben più articolato di quanto non si possa credere: fra le sue classi, infatti, transitano ufficiali e allievi ufficiali italiani e stranieri, alcuni di questi ultimi mediorientali (qatarini e sauditi), militari della Guardia costiera libica, ucraini, albanesi, polacchi e altri in base agli accordi internazionali stipulati fra la nostra Difesa e i paesi amici. Inglese, dunque, senza tralasciare però l'italiano; poi, nel caso in cui ce ne fosse necessità “siamo pronti in poco tempo ad attivare gli stessi standard d'insegnamento per qualsiasi nuovo corso linguistico venga richiesto”, continua Gensini. Grande competenza, quindi, ma soprattutto innovazione: traendo, forse, ispirazione dal concetto di COTS - Commercial Off-the-Shelf component (tecnologie reperibili sul mercato civile, riadattate per fini militari), la Scuola di Loreto dota gli allievi di un device nazional-pop, di quelli che si trovano comunemente in mano agli adolescenti. “Terminati gli studi mattutini, il pomeriggio si fanno i compiti e lo studente può ripassare la spiegazione che è sempre registrata, approfondire la grammatica, selezionare parte di un testo o una singola parola per ottenerne la traduzione. E, ancora, guardare dei brevi filmati in inglese(frammenti del programma tv Indagini ad alta quota, nda), con fraseologia tecnica e un test valutativo. Ogni avanzamento è automaticamente registrato sul database non solo dell'Istituto, ma dell'intera Forza Armata, al fine di avere un quadro completo dei progressi del militare. Un sistema educativo del quale siamo orgogliosi, vero, ma solo una parte di ciò che facciamo. Ad esempio, il docente è sempre disponibile, anche da casa. Come? Basta collegarsi con la webcam e il gioco è fatto. Si ripassa, si esternano dubbi e, contemporaneamente, il professore dalla chiacchierata virtuale capisce quale sia il livello del suo studente e dove e come intervenire per perfezionarlo” spiega il Comandante. Tutto vero, perché testato: di fronte alla simpatica professoressa Laura ci cimentiamo in uno scambio di battute (in inglese), con valutazione finale: "buono". Per fortuna! In fondo quando fai lo "spell" te la cavi con poco, quando devi esporre il senso di "take off", "take land", "taxi" la cosa inizia a diventare "drammatica"... Novità del Cen. For. Av. En. poi, è l'apertura all'Università degli Studi di Macerata. Gensini: "All'inizio, l'eventualità di una convenzione fra Istituto militare e Università civile poteva apparire poco consona o strana; inseguito, però, ci si è resi conto da ambo le parti di quanto fosse importante estendere e condividere un bacino di competenze e di professionalità". Un'idea che, in fondo, rispecchia una delle voci del Libro Bianco della Difesa: "reinserimento nel mondo del lavoro e valorizzazione delle professionalità", vale a dire la capacità della Forza Armata di "restituire" il soldato alla realtà civile, forte dei valori e dell'esperienza acquisiti nel periodo trascorso al reparto. di Marco Petrelli  @marco_petrelli  

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