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"La regina mi ha umiliato tutta la vita": il principe di Danimarca non si farà seppellire con la moglie Margrethe II

Giulio Bucchi
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Piccolo terremoto nella famiglia reale danese. Il principe consorte della Regina Margrethe II non intende essere sepolto, quando sarà l'ora, accanto alla reale consorte perché per tutta la vita, ha fatto sapere, è stato umiliato per non essere mai elevato al titolo di re, per cui vuole nella morte seguire lo stesso destino che nella vita, ossia non essere posto allo stesso livello della consorte. Cosa che peraltro è toccata in Gran Bretagna al molto più celebre Filippo di Mountabatten, 96 anni, duca di Edimburgo e consorte di Elisabetta II, anche lui di sangue reale (nato principe di Grecia della casata degli Schleswig-Holstein-Sondeburg-Glueksburg, peraltro la stessa della famiglia reale danese e norvegese) a differenza del "collega" franco-danese. L'83enne "conte" francese Henri (il cui nome venne danesizzato in Heinrik) Marie Jean Andre Count de Laborde de Monpezat, figlio di una nobile famiglia i cui antenati affondano alla metà del XVII secolo, ha subito, nel caso danese, il trattamento che si riserva ai cosiddeti matrimoni morganatici. Ossia quelli che vedono membri di famiglie reali sposare con persone anche nobili ma non dello stesso lignaggio. Sua Altezza Reale il principe Heinrik, diplomatico che conobbe la moglie quando lavorava a Londra, si era atteso di essere elevato al rango reale quando la consorte nel 1972 divenne regina. Da allora l'ha presa malissimo. Nel 2002 fuggì dalla Danimarca per rifugiarsi in un castello di proprietà della coppia nel sud della Francia perché in assenza da Copenaghen della moglie, facente funzione di monarca fu nominato il figlio primogenito ed erede al trono, Federico. Peraltro per amore della moglie ed anche del titolo cui ambiva da cattolico si fece protestante. Benché Heinrik romperà con la tradizione di non essere sepolto nella cappella reale di Roskilde, ha spiegato che è affezionato alla Danimarca e non si farà inumare in Francia ma nel suo Paese adottivo.

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