Morto l'attore Gigi Burruano. Recitò in "Quo vadis baby" e "La piovra"
Si è spento domenica mattina a 69 anni, nella sua casa di Palermo, l'attore Gigi Burruano, una vita spesa tra teatro, cinema e televisione. Era malato da tempo. Luigi Maria Burruano, nato a Palermo nel 1948, raggiunse un buon successo di pubblico a metà anni '70 con "La coltellata", spettacolo che per la prima volta portò su un palcoscenico siciliano una scena di nudo femminile. Era quello di Rori Quattrocchi, compagna di una vita che gli darà una figlia, Gelsomina. Trentanni dopo un altra coltellata lo porterà di nuovo agli onori della cronaca. Per difendere la figlia, accoltellò l'ex genero che si rifiutava di pagare gli alimenti. Se la cavò con gli arresti domiciliari. Avvertì lui gli agenti che lo trovarono, coltello alla mano, seduto in un bar a bere una birra. L'esordio al cinema avvenne nel 1970 con il lungometraggio "L'amore coniugale" di Dacia Maraini. Ne "I cento passi" (2000) di Marco Tullio Giordana, film su Peppino Impastato, Burruano interpretò il padre del giornalista di Cinisi ucciso dalla mafia, prova che gli valse la nomination al Nastro d'Argento. Nella sua filmografia, "L'uomo delle stelle" (1995) di Giuseppe Tornatore, "Quo vadis baby?" (2005) di Gabriele Slavatores e "Liberi" di Gianluca Maria Tavarelli, per il quale fu candidato di nuovo al Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista. In televisione il successo arrivò con la partecipazione alla serie "La piovra 8 - Lo scandalo", diretto da Giacomo Battiato. E poi "L'attentatuni" (2001), "Blindati" (2003), "Paolo Borsellino" (2004), in cui interpretava il boss Tommaso Buscetta.