Blue Whale, nel mirino Selvaggia Lucarelli: "Bisogna convincerla a partecipare". E lei denuncia l'orrore sui social
"Il servizio delle Iene sul Blue Whale ha smosso le coscienze degli admin dei gruppi chiusi". Firmato Selvaggia Lucarelli. Nel tweet Selvaggia parla dell'argomento choc delle ultime ore: il caso dei suicidi per gioco, una moda nata in Russia (anche se secondo molti è una bufala) portata alla luce in Italia dalle Iene. La Lucarelli fa notare che dopo l'esplosione del caso c'è chi, con satira decisamente becera, ne ha approfittato per colpirla. Parla del discusso gruppo chiuso di Facebook Pastorizia never dies, che scrive dell'urgenza di "convincere la Lucarelli a partecipare al Blue Whale Challenge". Tutta nasce, dicevamo, da un servizio del programma di Davide Parenti su Italia. Parla del (presunto) gioco del suicidio che passa attraverso i social e coinvolge gli adolescenti di tutto il mondo. Il gioco consisterebbe nel contattare, tramite profili falsi o anonimi di social network, gli adolescenti proponendo loro una sfida. Sfida che si articola attraverso 50 prove, di pericolosità crescente: il giocatore, una volta accettato di partecipare, non può ritirarsi per le minacce di ritorsione contro esso e i familiari. Le istruzioni per le prove, fornite da un amministratore (curatore), consistono - per esempio - in: atti di autolesionismo (incidersi la pelle), compiere selfie in situazioni pericolose, uccidere animali per poi scattare foto, procurarsi dolore, modificare gli orari di sonno per guardare film horror.[1] Le pericolose prove incidono sull'aspetto psicologico del giocatore, tanto da plagiarlo e renderlo facile vittima di un'istigazione a suicidarsi. L'ultima prova, fatale, richiede di gettarsi dall'alto del palazzo più alto della città, togliendosi così la vita. Il tutto facendosi filmare.