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Francesco Storace e la rissa in Senato sullo Ius Soli: "Legittima, una prima lezione per la ministra Fedeli"

Giulio Bucchi
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"È la prima volta che il ministro Valeria Fedeli riceve una lezione". Scherza ma fino a un certo punto, Francesco Storace. Il leader della Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio è un esperto di risse in Parlamento, dallo scontro con il verde Paissan in avanti. "Io ho iniziato quando in politica la contrapposizione era reale - ricorda al Giornale -. Adesso litigano davanti alle telecamere e poi vanno a pranzo insieme anzi in qualche caso si sposano. Allora dare uno schiaffone, che è altra cosa da un pugno, rappresentava la distanza tra le diverse posizioni, la volontà di affermare una diversità e dunque si poteva arrivare anche allo scontro fisico. Sempre meglio scontrarsi in Parlamento che nelle piazze". Una volta ha rischiato grosso: "Durante un confronto durissimo un commesso mi bloccò sulle spalle con quella che si chiama manovra a tenaglia. Mi ricordo che gli dissi alla prossima legislatura se divento presidente del Senato ti licenzio". Giovedì però la protesta contro il governo sullo Ius soli è stata, secondo Storace, dura ma sacrosanta: "La legislatura è morente il capo del governo non è stato scelto dai cittadini, l'attuale Parlamento ha una maggioranza abusiva e pretendono di imporre un cambiamento ai connotati culturali del Paese con lo ius soli. È inaccettabile".

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