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Lavitola, dossiersu Montecarloper piacere al Cav

Valter Lavitola

L'ex direttore dell'Avanti rivela ai magistrati che fece il dossier su Fini per "mantenere un contatto politico con Berlusconi"

Nicoletta Orlandi Posti
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Valter Lavitola preparò il dossier sulla casa monegasca di Gianfranco Fini "per mantenere un rapporto di carattere politico con il presidente Berlusconi". Lo ha affermato l'ex direttore dell'Avanti nel corso del primo dei due interrogatori investigativi finora sostenuti, precisando che l'obiettivo non erano i soldi ma riuscire a ritagliarsi "uno spazio politico" nel partito dell'ex premier. Sempre a proposito del dossier sulla casa monegasca di An, sulla cui cessione fu coinvolto il cognato di Fini - notizia rivelata in anteprima dall'Avanti - Lavitola ha ribadito più volte ai pm di aver puntato sempre all'ennesimo obiettivo. "Io ho cercato di fare di tutto in questi anni per mantenere con il presidente Berlusconi, come si vede dalle intercettazioni, un rapporto di carattere politico". "Rispetto a questa cosa di Fini - continua Lavitola - come ho detto più volte l'obiettivo più che la ricompensa era quello di riuscire a ritagliarmi uno spazio politico all'interno soprattutto del partito. Ho tentato col Parlamento, non ci sono riuscito, ho tentato con il Governo, non ci sono riuscito, volevo tentare di andare ai partito e neanche ci sono riuscito. "Quella era, diciamo così - conclude - la ricompensa di cui le parlavo".  Incarico a De Gregorio L'incarico di presidente della Commissione Difesa del Senato fu oggetto della trattativa tra Sergio De Gregorio, eletto con Idv a palazzo Madama e l'allora premier Silvio Berlusconi. A dirlo, nell'interrogatorio investigativo con i pm partenopei, il faccendiere Valter Lavitola lo scorso 25 aprile. "Sergio De Gregorio negoziò con Berlusconi l'incarico", dichiara l'ex direttore dell'Avanti. Già nell'ordinanza di custodia cautelare, i magistrati napoletani ipotizzavano che il cambio di casacca di De Gregorio fosse stato oggetto di una compravendita. Una parte dell'interrogatorio investigativo è stata depositata ieri dai pm davanti alla 12esima sezione del tribunale del Riesame. De Gregorio, sostiene Lavitola, aveva comunque preso contatti con Forza Italia, perchè "è uno intraprendente", anche se l'ex direttore dell'Avanti rivendica di avergli creato "un link" con Berlusconi insieme a Romano Corcioli "uno dei fedelissimi del presidente". Il senatore così "ando a negoziarsi la nomina a presidente della commissione ...votò con il centro destra e fu eletto presidente della commissione". Secondo indiscrezioni di stampa l'ex premier avrebbe versato un milione di euro per il passaggio. La precisazione  I legali di Silvio, Niccolò Ghedini e  Piero Longo, precisano: "E' assolutamente vero che Forza Italia, e non già il   presidente Berlusconi, ha versato 1 milione di euro alla formazione   politica Italiani nel Mondo di cui il senatore De Gregorio è il   principale referente, nell'ambito di un accordo politico successivo al  suo passaggio nel centrodestra, che è già stato vagliato dalla   Procura di Roma e ritenuto più che corretto con conseguente   archiviazione -spiegano i due legali-. Non vi è quindi nulla di   antigiuridico trattandosi di somme puntualmente dichiarate alla Camera  dei Deputati e addirittura verificate dalla autorità giudiziaria. Si   tratta quindi dell'ennesimo tentativo da parte di certa stampa di   strumentalizzare fatti del tutto inesistenti".       Nel corso del

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