Cerca
Logo
Cerca
+

QUESTA STRAGE VA FERMATA!

Il vero allarme sicurezza in Italia è la violenza sulle donne

Andrea Bisaschi
  • a
  • a
  • a

I dati del Viminale non lasciano spazio a dubbi. Sono in drastico aumento i reati riguardanti la violenza contro le donne, dallo stalking, allo stupro, fino ad arrivare al femminicidio. Ogni anno in Italia si registrano circa 130 omicidi di donne, soprattutto mogli, compagne, ex o comunque conoscenti. Dall'inizio dell'anno alla fine di giugno sono già 44 le donne uccise, con un aumento percentuale del 30% rispetto al 2017. Un dato inaspettato è il calo di denunce riguardanti lo stalking, che può essere interpretato come una sorta di sfiducia nei confronti della Giustizia. Purtroppo infatti il 20% dei femminicidi è stato preceduto da una misura cautelare che disponeva un divieto di avvicinamento alle vittime, misura che di fatto si è rivelata inefficace perché non fornisce una reale garanzia di sicurezza. Ma come si può arginare questa strage di innocenti? Esistono due strategie di contrasto attuabili: la prima a lungo termine e la seconda a breve termine. Quella a lungo termine è di tipo culturale, ovvero le scuole devono riprendere a educare i giovani ai sentimenti e al rispetto, questo progetto richiede un lungo periodo di tempo; quella a breve termine è di tipo cautelativo e si potrebbe attuare accelerando i tempi biblici della magistratura e tutelando maggiormente le vittime. Le scuole hanno il dovere di formare Uomini e Donne e non solo bravi studenti. Purtroppo negli ultimi venti anni gli adulti hanno un po' abdicato al ruolo genitoriale, diventando amici e complici dei figli più che educatori. A maggior ragione la scuola deve riprendersi quell'autorità che i genitori degli studenti molto spesso le hanno tolto, tornando ad inserire regole ferree e una disciplina rigida. Se uno studente si macchiasse di un eventuale comportamento scorretto grave, non servirebbe sospenderlo, ma si dovrebbe rieducare attraverso la pratica di lavori socialmente utili obbligatori. Per quanto riguarda l'educazione ai sentimenti è un compito ancora più complesso, perché se la famiglia nella fase evolutiva del ragazzo è stata assente come guida alla scoperta delle emozioni, quest'ultimo si trova giunto all'adolescenza a non conoscere la compassione, la solidarietà, l'empatia, il rispetto, come purtroppo ho potuto riscontrare personalmente durante le mie lezioni di educazione alla sicurezza personale anche in classi quarte delle superiori.   Per quanto riguarda la Giustizia invece, è necessario inasprire le pene per chi si macchia di reati contro le donne e tutelare maggiormente queste ultime che spesso e volentieri purtroppo, si sentono completamente abbandonate dalle istituzioni. A me capita di aiutare ragazze vittime di stalking o di violenza fisica e vi assicuro che molto spesso queste persone vivono in clima di terrore e insicurezza che, finché non ci tocca da vicino, è difficilmente comprensibile. Mi trovo molto spesso a fare da ponte tra le Forze di Polizia e le vittime, proprio perché queste ultime, soprattutto se molto giovani, non se la sentono di recarsi in Questura a denunciare il fatto e a volte nemmeno di parlarne con i genitori per paura di essere giudicate.  Credo fermamente che ognuno di noi possa nel suo piccolo mondo, a suo modo, fare qualcosa: ascoltando, chiedendo aiuto a chi è maggiormente competente in materia, facendo scudo e proteggendo la vittima che non deve sentirsi abbandonata, altrimenti andrebbe incontro ad un altro lutto, aggravando ulteriormente il suo già destabilizzato equilibrio psicologico.

Dai blog