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Quando il papà è assente (nei disegni)

Il bambino disegna la casa senza il papà

giovanni morelli
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I disegni dei bambini possono dire molto del loro carattere e del loro stato d'animo. Emblematico il caso di figli di genitori separati che non disegnano mai la figura paterna quando gli viene chiesto di raffigurare la loro casa.  Se è pur vero che l'assenza di un genitore nella rappresentazione grafica della famiglia indichi, per lo meno, una difficoltà di rapporto (L. Corman – Il disegno della famiglia. Test per bambini – 1985), studi specifici (già a partire dagli stessi anni '80) invitano a riflettere sul significato che la parola famiglia va assumendo, nell'esperienza di vita dei bambini, grazie ai cambiamenti che questa dimensione affettiva e relazionale sta attraversando nella nostra società, soprattutto in seguito a separazioni e divorzi ed alle nuove composizioni delle famiglie allargate. Nello spazio limitato del foglio bianco e, magari, di un tema specifico quale il disegno della casa, il piccolo si ritrova a dover definire una dinamica familiare complessa, spesso difficile da spiegare anche per gli adulti protagonisti. Di frequente, i bambini risolvono il dilemma ancorandosi alla realtà e limitando fantasie e desideri impossibili. Il papà, che regolarmente non vive nella stessa casa, potrebbe non essere mai rappresentato in quel contesto. Per questi motivi, prima di attribuire un significato ai disegni riguardanti la vita familiare, è necessario dialogare affettuosamente con il bambino e farlo esprimere anche attraverso altri disegni, forse per lui meno ansiogeni e/o complessi. Sarebbe comunque auspicabile una maggiore presenza del padre nella vita quotidiana dei bambini, perché il ruolo paterno non sia limitato al, seppur piacevole, spazio dell'evasione ludica della domenica.    a cura della psicologa Maria Rita Parsi

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