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Furbetti Inps e referendum, è giunta l'ora di fare sul serio: tagliate gli stipendi ai parlamentari

Mauro Cosmai
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Molto clamore per alcune centinaia di euro elemosinati grazie al Covid da parlamentari morti di fame, poi il nulla. Ostentata caccia ai reprobi con politici che esigono nomi e altri che li negano, tipica manfrina all'italiana. Ci ricorda però che sono occorsi decenni per decidere sul tabù politico del taglio dei parlamentari, visto peraltro che quelli che contano sono in pochi (altro che limitazioni della rappresentanza democratica), tutti gli altri sbavano per un'intervista con qualche frasetta partitica mandata giù a memoria e poi di nuovo a far flanella. "Hic sunt peones"; fanno tanto comodo, un po' come i tossicomani e i delinquenti.

Il taglio approvato, anche se andrà alle calende greche, non svia però l'attenzione da un altro deprecabile costume italiota: le stratosferiche retribuzioni dei politici eletti (primato europeo), con facoltà legale di aumentare i propri emolumenti (quasi) a piacere. Decimazione scontata (detto sia pure con il senno di poi) dato che una folla inferocita si è precipitata a votare "Sì" anche se è presumibile che la maggior parte di questa massa incattivita se facesse parte dell'"Olimpo", si guarderebbe bene dall'essere personalmente vittima di un'evirazione politica.

È storia vecchia: da una parte i lauti guadagni col mito del denaro facile (lotterie e quant' altro), dall'altra stipendi scandalosi per tutti gli addetti alle sacre stanze, in quantità esorbitante da far impallidire al confronto le nazioni più potenti ma molto più contenute per servitori e salari. Ogni tanto qualche "attore" finge di indignarsi (presidenti del passato compresi) ma poco dopo tutto s' acquieta. Un assessore regionale casalingo intasca quanto importanti politici stranieri (se non più) ed è arcinoto che i nostri deputati al Parlamento europeo sono primi unicamente per le regalie governative. In un passato prossimo quasi doppiavano i colleghi "secondi in classifica". Ma contro l'assuefazione, magari obtorto collo, oggi qualcosa si muove.

Si afferma che le future sforbiciate comporteranno risparmi irrilevanti, e per tanti versi c'è del vero fintantoché adipose prebende, privilegi da feudatari e spese da non giustificare non finiranno in un nodo scorsoio. Cento passi iniziano con uno e poi, non certo ultimo, solito concetto rimosso: l'esempio. Ma come esigerlo da una masnada di opportunisti se è soltanto, come in un celebre racconto di O. Wilde, un fantasma mai preso sul serio nonché sbeffeggiato? 

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