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Coronavirus, Paolo Becchi: i numeri della mortalità parlano chiaro, basta con i lockdown

Paolo Becchi - Giovanni Zibordi
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Mattarella ha scelto Speranza e Draghi ora consente a Speranza (laurea in Scienze Politiche, non Scienze Biologiche) di continuare a «chiudere», scuole, piste di sci o movimenti tra regioni. Intanto gli esperti del governo come Walter Ricciardi (docente di Igiene) chiedono oggi di chiudere «tutto» di nuovo. Ricciardi andrebbe rimosso e Speranza dovrebbe dimettersi perché una componente del suo partito è contraria al governo. Dopo quasi un anno di «lockdown» che in Italia ha battuto forse il record mondiale per durata e danni economici, sarebbe ora di cambiare rotta.

Il governo Draghi è composto di persone competenti, molti economisti e manager abituati a basarsi sui dati, per cui dovrebbe essere in grado di spiegare agli italiani perché dobbiamo chiudere se i dati indicano ora che la mortalità è la stessa, anzi un poco inferiore, agli altri anni passati. La mortalità totale (per tutte le cause) è infatti in tutto il mese di gennaio in Italia sotto la media, cioè sotto il livello registrato nel gennaio 2019, gennaio 2018 e gennaio 2017. Questo è un fatto documentato dall'Osservatorio Europeo sulla Mortalità, EuroMomo (https://www.euromomo.eu/graphs-and-maps).

 

 

Le autorità insistono a pubblicare ogni giorno solo i «morti Covid», ma sono tenute a indicare i decessi totali all'Osservatorio ogni settimana e questo indica che non esiste emergenza. A dispetto dei 300 o 400 morti Covid indicati ogni giorno sui giornali (che si tradurrebbero in più di 2mila morti alla settimana in un periodo in cui i decessi sono circa 11mila alla settimana) questo mese di gennaio i decessi totali sono meno della media degli altri anni. La spiegazione che i decessi per altre cause, cuore, tumori e così via, siano stranamente e improvvisamente calati è poco plausibile visto che gli ospedali hanno rallentato l'attività, causa il Covid, per gli altri pazienti.

La spiegazione che sembra plausibile è che i decessi degli 85enni classificati come «Covid» siano in realtà attribuibili ad altre cause, dovute all'età e alla presenza di altre patologie tipiche dell'età avanzata. Ma qualunque sia la causa esatta il dato che conta è si muore persino meno degli altri anni. Chi voglia tentare di attribuirne il merito al lockdown, che potrebbe avrebbe ridotto le polmoniti, dovrebbe essere così gentile da spiegare anche come mai in Svezia, dove tutti sono fuori alla sera senza distanziamento e mascherina o a sciare, l'indice di mortalità settimanale rilevato sia calato esattamente come in Italia, noi a 1 e loro a 0,9. (Nel periodo di marzo dello scorso anno l'indice era salito invece oltre 10, sia in Italia che in Svezia ad esempio). Dato poi che in tutta l'Asia e buona parte dell'America, oltre che in Svezia, tutto o quasi è aperto da mesi, il governo che è ora finalmente composto da competenti potrebbe spiegare agli italiani quale sia l'evidenza scientifica del lockdown.

 

L'Oms fino a dicembre 2019 scriveva sul suo sito che le misure di «distanziamento sociale» e «quarantena» applicate indistintamente all'intera popolazione e in particolare a milioni di persone sane «non avevano base scientifica». La ragione per cui il lockdown è stato raccomandato era che la Cina lo aveva adottato a Wuhan. L'Italia è stata la prima a farsi convincere a farlo in stile Wuhan e poi con il suo esempio la Spagna, Francia, Uk e Usa. Da parte del governo Conte e dei suoi esperti l'unico report mai uscito in autunno conteneva banali errori di aritmetica evidenziati subito da Giovanni Cagnoli (a cui nessuno ha risposto).

Nel corso del 2020 ad esempio John Ioannidis, uno dei primi cento scienziati al mondo, esperto in metodologie scientifiche ed epidemiologo, ha pubblicato con altri uno studio comparativo su venti paesi a Stanford che conclude che il lockdown non serve e i danni sono maggiori dei benefici. In conclusione: la mortalità è tornata normale, la maggioranza dei paesi del mondo non sono più in lockdown e non è mai stata fornita evidenza scientifica che sia utile. Abbiamo dei competenti al governo e vorremmo che non continuassero a seguire la strada disastrosa adottata finora da Speranza e i suoi esperti del CTS che andrebbero anzi subito sostituiti. 

 

 

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