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Mario Draghi e Giuseppe Conte, con Libero il libro che svela "L'avvocato e il banchiere", premier mai scelti dagli italiani

Francesca Valente
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Da oggi con Libero potrete acquistare in edicola anche il saggio L'avvocato e il banchiere. Dal premier per caso al Whatever it takes scritto dai due giornalisti Sergio Luciano e Maurizio Stefanini (una firma che i nostri lettori conoscono da tempo), edito da Paesi Edizioni. «Ai primi segnali di crisi politica del governo giallo-rosso, Sergio Mattarella entra nel suo studio al Quirinale, in quella che fu la camera da letto estiva dei Pontefici, e qui si siede prendendo carta e penna. Annota un nome su un foglio. Un appunto che poi custodirà in un cassetto della sua scrivania di manifattura francese, nella speranza che non vi sia mai bisogno di tirarlo fuori. Il nome che ha scritto è quello di Mario Draghi, e figura in cima alla lista dei desiderata del Colle», ecco l'incipit del saggio che, sin dalle primissime righe, grazie al ritmo incalzante della narrazione, catturerà la vostra attenzione e vi fornirà dettagli inediti sull'ultima crisi di governo. L'ascesa al potere dell'avvocato Conte; i due governi giallo-verde e giallo-rosso; la crisi e i suoi protagonisti, da Renzi a Mattarella; l'arrivo rocambolesco del banchiere Draghi: il saggio contiene molti retroscena della stagione tempestosa degli ultimi anni, con rivelazioni e fatti che non avete letto altrove. I due giornalisti ripercorrono la parabola di un "premier per caso" come si è autodefinito Giuseppe Conte, fino all'arrivo inaspettato di Mario Draghi alla guida di un governo di unità nazionale. Stefanini e Luciano tracciano le tappe della presa del potere dell'avvocato del popolo, descrivendo parallelamente le gesta di "Supermario" e la sua visione per il rilancio dell'Italia e l'aggancio della ripresa economica. Ne scaturisce un racconto che analizza tutte le tappe della più grande sfida politica italiana degli ultimi tempi: dalla pandemia alla crisi innescata da Matteo Renzi, sino all'intervento del Quirinale. Con finale a sorpresa. Gli autori approfondiscono anche un altro aspetto emerso dall'ultima crisi di governo: sono bastati pochissimi giorni perché gli italiani archiviassero Conte. Un atteggiamento che conferma una volta di più che siamo un popolo che ha la memoria corta e non apprezziamo l'arroganza del potere. Una sindrome che, inevitabilmente, colpisce chiunque governi. L'effetto Draghi, intanto, ha già fatto il pieno di consensi nei sondaggi. Non era ancora presidente del Consiglio, che già il banchiere aveva avuto il merito di aver rasserenato borse e mercati internazionali, di aver fatto scendere lo spread italiano, e di aver svelenito il clima litigioso della politica italiana. Non manca un pizzico di sarcasmo nella scelta di intitolare il capitolo dedicato a Renzi "Demolition man" (come il Rottamatore viene chiamato dalla stampa estera) e "L'etica di un gesuita" quello che approfondisce la figura di Draghi. Politicamente parlando, è bastata la sua presenza per riabilitare Silvio Berlusconi, per fare di Salvini un europeista, e per far impazzire i Cinque Stelle e il Partito Democratico. Insomma, una storia avvincente e molto italiana. Interessante anche la conclusione affidata alla penna di Luciano Tirinnanzi che fa una riflessione sul futuro di Fratelli d'Italia dopo la scelta di andare "controcorrente". Un viaggio nella storia politica più recente del nostro Paese che percorre strade non battute dalla comunicazione istituzionale e che aiuta a comprendere il momento che stiamo vivendo. Potete acquistarlo in edicola da oggi - e per un mese - a soli euro 4,50 più il prezzo del quotidiano. Buona lettura!

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