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Vaccini, i magistrati vogliono la priorità sugli antidoti contro il coronavirus

Iuri Maria Prado
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 La corporazione giudiziaria sta lavorando affinché i propri affiliati ottengano con precedenza la vaccinazione anti-Covid. Giustificazione: l'amministrazione della giustizia - si dice - costituisce un servizio essenziale, e questo appunto giustifica che i magistrati siano vaccinati prima degli altri, compresi i malati che pur essendo particolarmente esposti agli effetti lesivi dell'infezione non hanno analogo diritto di saltare la coda. Non bisogna essere maliziosi per coltivare il sospetto che si tratti della rivendicazione di un privilegio castale piuttosto che della nobile pulsione a tenere in efficienza la giustizia. La quale è afflitta da ritardi, disfunzioni e abusi ben risalenti rispetto all'inizio della pandemia: ma senza che quelle malattie più antiche fossero risentite e denunciate dalla magistratura quali cause del cattivo andamento del «servizio essenziale» oggi sventolato per reclamare il diritto prioritario all'iniezione.

Perché poi, se quello fosse il criterio, allora oltre che i magistrati bisognerebbe vaccinare prima degli altri non solo gli avvocati (come essi, dopotutto giustamente, richiedono), ma anche i cittadini sottoposti alle cure di giustizia (parti in causa, imputati, testimoni, consulenti, eccetera): salvo credere che la protezione del sistema sia garantita proteggendo soltanto quelli che lo governano e non anche quelli che vi sono sottoposti.

 

 

 Sempre il solito malizioso potrebbe obiettare che l'essenzialità dei servizi giudiziari non fa data dalla pandemia, ma dalla scoperta del vaccino, così come la chiusura dei tribunali - prima di allora tranquillamente aperti - rimonta ai primi casi di contagio tra i magistrati: nuovamente col sospetto che le aule di giustizia dovessero essere messe in sicurezza non in favore della generalità dei frequentatori ma a tutela del personale togato.

 

 

Naturalmente (bisogna ripeterlo senza sosta) qui non si discute della generalità dei magistrati, molti dei quali lavorano duramente e hanno continuato a farlo anche durante l'anno passato: tutti questi, ne siamo certi, se fossero messi in cima alla lista dei vaccinandi a discapito di altri proverebbero almeno qualche imbarazzo. Ma chi ne porta la voce e li rappresenta, insomma il potere burattinaio della magistratura, non ha mancato di farsi avanti per l'acquisizione di questo ennesimo privilegio. Rivendicato, letteralmente, sulla pelle del popolo in nome del quale si pronuncia giustizia.

 

 

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