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Green Pass, Alessandro Sallusti: sì al vaccino, no alla rapina del tampone. Lo scandalo di cui Mario Draghi deve occuparsi

Alessandro Sallusti
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Ci siamo, oggi il governo vara misure per l'utilizzo del green pass, il documento che certifica l'avvenuta vaccinazione e quindi l'alta probabilità di non ammalarsi, quantomeno in forma grave. La maggior parte degli italiani, circa il settanta per cento, è favorevole a introdurre limitazioni (tipo mangiare al chiuso in luoghi pubblici, partecipare a grandi eventi) per chi non è in possesso del green pass, ma il dibattito sulle libertà costrette non si placa.

 

Ieri il mio amico Ignazio La Russa, storico leader di Fratelli d'Italia, ha fatto un post in cui sostiene che "l'idea di utilizzare il green pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante e va respinta con forza". Capisco il principio, meno la sostanza e mi chiedo: se La Russa invece di essere un rappresentante dell'opposizione fosse il membro di un governo di Centrodestra direbbe le stesse cose? Nel senso che un conto è la teoria, altro è avere responsabilità politiche, giuridiche e morali che ti impongono di garantire la sicurezza e la salute di sessanta milioni di Italiani. Io sono certo, o almeno spero, che se toccasse a lui tale responsabilità non ci manderebbe allo sbaraglio in balìa del virus, magari troverebbe altri sistemi ma la sostanza non cambierebbe.

 

In questa posizione negazionista del rischio La Russa ha una identità di vedute con Massimo Cacciari, filosofo della sinistra, il quale sostiene che la Costituzione non prevede la possibilità di limitare alcune libertà in base al possesso di un certificato. A parte il fatto che già oggi siamo oberati di "certificati" senza i quali non possiamo accedere a molti servizi, ma l'obiezione che mi sento di fare a Cacciari è che probabilmente i padri costituenti avevano previsto tante calamità, persino guerre, ma non una pandemia di queste proporzioni.

Più serio sarebbe che la politica, soprattutto quella di destra visto che a sinistra non ci pensano, si impegnasse per rendere più semplice e meno oneroso il percorso. Per esempio rendendo completamente gratuiti i tamponi, come lo sono i vaccini, richiesti a prescindere dal green pass per accedere a luoghi pubblici e al lavoro. Non è giusto che una famiglia paghi botte da decine di euro a volta (se non centinaia) per un obbligo imposto dallo Stato o dal datore di lavoro. Questo sì che è uno scandalo e di questo, non di teoriche libertà, dovrebbero occuparsi i nostri politici di maggioranza e di opposizione.

 

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