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Marco Travaglio, svolta no vax? Cosa spunta sul Fatto, il sospetto sulle bufale

Andrea Valle
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Se a Torino prende forma il partito della sinistra No vax, il Fatto si candida a diventarne l'organo ufficiale. Da qualche settimana Marco Travaglio ha reso esplicito il cambio di linea, dichiarando a più riprese di aver cominciato a nutrire dubbi riguardo all'efficacia della campagna vaccinale. E ora il quotidiano inizia a sfornare prove a supporto delle nuove tesi. Per fare un esempio, ieri il Fatto raccontava di Israele, che sta vivendo un nuovo picco di contagi (circa 700 al giorno) nonostante le terze dosi.

 

 

 

"La quarta servirà?" si legge. Come dire, i richiami sono inutili, ci stanno raccontando solo favole, perché il Paese che per primo ha iniziato a somministrare i "booster" Pfizer ai suoi abitanti va verso il baratro. Le cose non stanno esattamente così. Prima di tutto, anche a fronte di un effettivo boom di contagi dovuto all'Hanukkah (la tradizionale festa delle luci) la media dei decessi per Covid è di due al giorno, non esattamente una strage.

 

 

 

In secondo luogo, bisogna tener presente che a dispetto di tanti racconti lo stato ebraico conta parecchi No vax, soprattutto all'interno delle comunità ortodosse e arabe. E questo pesa. In tutto sono il 68% i vaccinati contro il 78% italiano. Ultima nota: il "picco", come dicevamo, è di 700 contagiati. Ad agosto erano 11mila senza terza dose. Riguardo ai dubbi di Travaglio, comunque, rispondiamo con una certezza: se il Fatto diventa No vax, la quantità di bufale contro i vaccini aumenterà a dismisura. 

 

 

 

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