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Vittorio Feltri, allarme-stupri a Milano: più soldati nelle nostre strade per fermare la violenza dilagante

Vittorio Feltri
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La guerra in Ucraina, con i guai e le preoccupazioni che desta in Europa e, in particolare, in Italia, ha prodigiosamente cancellato o comunque mandato nel dimenticatoio i nostri problemi nazionali, nel frattempo moltiplicatisi. Mentre tuonano i cannoni a Kiev e dintorni, macellando un sacco di gente che si difende ma crepa lo stesso, per evidente inferiorità di mezzi rispetto alla Russia, dalle nostre parti continuano a sbarcare migranti africani in cerca di un benessere inesistente e che in realtà è un malessere, poiché il nostro sistema politico e amministrativo è capace di accogliere ma non di assistere i nuovi venuti. I quali, una volta raggiunte le nostre sponde, si illudono di trovare l'Eden e invece si scoprono immersi in una realtà infernale: mancanza di alloggi e di risorse per il vitto, lavoro mal pagato e di livello bassissimo.

 

 

Risultato, gli extracomunitari sono di fatto cittadini inferiori, spesso trasandati e trascurati, sempre costretti a vivere ai margini. Ovvio che per campare ne combinino di tutti i colori, violando la legge anche gravemente. In questo momento la preoccupazione principale del nostro governo è quella di soccorrere i profughi provenienti dall'Est, bisognosi di tutto e anche di più. Siamo dunque schiacciati fra due esigenze: dare ospitalità a chi fugge dalle armi russe e a chi abbandona il Continente Nero in cerca di una esistenza meno tribolata. Quindi le nostre ambasce sono aumentate, ma nessuno ne parla e se ne occupa. I migranti seguitano a giungere numerosi nel nostro Paese e, non avendo nessuno che si occupi del loro destino, mettono a soqquadro le città: aggrediscono i passanti, violentano le donne, rapinano e rubano.

MILANO VIOLENTA
Milano in particolare è schiacciata dalla delinquenza straniera. In due o tre giorni sette donne sono state stuprate, e nessuno interviene onde stroncare certi disgustosi episodi. Molti abitanti della metropoli vivono nell'angoscia e non osano neppure uscire di casa. E il sindaco Sala, invece di provvedere ad assicurare agli abitanti un minimo di sicurezza, pensa alle amate biciclette su cui concentra tutte le sue forze dedicando loro le famigerate piste, quasi fossero un toccasana per la circolazione, quando viceversa la ostruiscono. A tutto questo occorre aggiungere il dramma delle movide notturne che riducono i quartieri a campi di battaglia, dove vari giovani scapestrati si affrontano come eserciti, si picchiano e si feriscono senza che nessuno intervenga a placarne la foga. Cosicché Milano registra quotidianamente assalti a persone, ferimenti, fenomeni di crudeltà. Le forze di sicurezza non riescono, data la loro esiguità, a prevenire gli attacchi.

 

 

Rapine e percosse sono all'ordine del giorno e della notte. Non si capisce il motivo per cui il sindaco se ne fotta di questa intollerabile situazione e non cerchi di porvi rimedio. Basterebbe un po' di buona volontà, per esempio chiedendo aiuto all'esercito a cui potrebbe essere demandato il compito di presidiare i luoghi più sensibili. Pochi anni fa le camionette dei soldati, armati di mitra, erano presenti dappertutto e costituivano un deterrente notevole. I giovinastri c'erano anche in passato però erano trattenuti dallo scatenarsi proprio perché il territorio era presidiato da militari. Oggi la città è in balia dei delinquenti che agiscono a loro piacimento, e non hanno alcun freno. E il sindaco che dice? Tace e non fa nulla di utile. Lanciamo questo allarme affinché la ministra Lamorgese si attivi e ponga fine a questa emergenza. Speriamo.

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