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Tattoo changing, arriva la rimozione del tatuaggio con rigenerazione cutanea

AdnKronos
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(Samarate, Varese, 18 luglio 2018) - La tecnologia laser a picosecondi di ultima generazione associata al trattamento laser frazionato di Quanta System assicura non solo la rimozione del tatuaggio ma anche un effetto di rigenerazione cutanea che riporta la pelle ad una texture molto simile all'originale Samarate (Varese), 18 luglio 2018 - Rivoluzione in arrivo per i (sempre più numerosi) pentiti del tatuaggio! È ormai clinicamente confermato che, con l'uso della tecnologia laser a picosecondi abbinata al trattamento con laser frazionato eseguito con la stessa apparecchiatura, non solo il tatuaggio viene rimosso senza lasciare alcun "effetto fantasma" né segni, ma la pelle si ricostituisce fino a tornare nella maggior parte dei casi come l'area circostante non tatuata, grazie alla stimolazione nella produzione di nuovo collagene. La tattoo-mania, del resto, non conosce sosta e in Italia - come mostrato dai recenti dati di Unioncamere-InfoCamere - negli ultimi anni sono stati aperti oltre 2.500 nuovi centri di tattoo. Di pari passo, crescono in modo importante sia la richiesta di rimozione sia di modifica del tatuaggio. "Nel nostro studio stiamo osservando un aumento nelle richieste di rimozione di oltre il 40% anno su anno: sicuramente frutto di una domanda che cresce organicamente anche con il passaparola legato al livello di servizio e qualità del trattamento che offriamo" commenta il Dott. Matteo Tretti Clementoni, fondatore, AD e Direttore Medico di Laserplast, punto di riferimento a Milano per tutto ciò che è laserterapia sia medica sia estetica con vasta esperienza anche nel tattoo removal. È qui, infatti, che è partita la sperimentazione, e si è ormai consolidato, il trattamento di rimozione con il laser a picosecondi di ultima generazione combinato con il successivo trattamento di skin rejuvenation con modalità frazionata - entrambi erogati da un unico sistema laser, il Discovery Pico di Quanta System, azienda italiana tra i leader mondiali nei sistemi laser. La nuova frontiera nei trattamenti di rimozione tatuaggi arriva ancora una volta dal laser. “Bisogna utilizzare la tecnologia migliore che esiste sul mercato, il Discovery Pico” osserva il Dott. Tretti Clementoni. "Si tratta di un sistema laser che offre due grandi vantaggi: agisce sulla pelle con uno spot quadrato, che permette di posizionare un quadrato esattamente di fianco all'altro, evitando così sovrapposizioni o piccole porzioni non trattate. Il risultato è quello di un trattamento uniforme del tatuaggio. L'altro grande vantaggio è la sua potenza." Spesso ci si domanda perché sia necessaria così tanta potenza - gli 1.8 GigaWatt di Discovery Pico sono infatti una potenza immensa, erogata però in tempi così brevi che basterebbe ad illuminare un'intera città per alcuni istanti. Queste prestazioni sono necessarie perché consentono di eliminare efficacemente i pigmenti dei tatuaggi. "Tutta questa energia serve perché trattiamo usando spot grandi e più sono grandi più il laser va in profondità. Arrivare alla giusta profondità per raggiungere il pigmento colorato e frantumarlo, in modo da attivare il processo di eliminazione attraverso il sistema immunitario sia efficace, richiede tanta energia" chiarisce il Dott. Tretti Clementoni. Utilizzare il laser frazionato subito dopo il trattamento di rimozione comporta un miglioramento della qualità cutanea. "Il laser frazionato agisce sulla qualità generale della cute poiché determina la formazione delle L.I.O.B. (Laser Induced Optical Breakdown). L'energia, focalizzata in un punto molto piccolo, crea microscopiche "rotture" (breakdown) del derma e della superficie cutanea che si ripareranno producendo nuovo collagene e stimolando il rimodellamento di quello esistente. È lo stesso principio della skin rejuvenation applicato al tattoo removal e, se fatto con le tempistiche giuste, riporta la pelle in una condizione molto simile a quella circostante non tatuata" spiega l'esperto. Ma quanto tempo occorre aspettare tra una seduta e l'altra? È questa una delle domande che più preoccupano chi vuole cancellare il tatuaggio. "Devo sottolineare che per rimuovere al meglio un tatuaggio - oltre alle migliori tecnologie ed esperienza clinica - ci vuole pazienza. Il processo di eliminazione del pigmento è costante e progressivo" dice il Dott. Tretti Clementoni. L'ideale sarebbe aspettare due mesi, ma in molti casi, e solo dopo valutazione medica, è possibile ravvicinare le sedute fino ai 30-45 giorni. Alcune regioni anatomiche e modeste densità di colore del tatuaggio permettono di accorciare i tempi ed in sintesi permettono di coniugare le necessità del paziente (tempi brevi) con quelle del medico. Non va infatti dimenticato che, qualche volta, la presenza del tatuaggio altera il benessere psicologico del paziente portandolo sino a modificare in modo importante la propria vita sociale e di relazione. "Tra i giovani riceviamo tante richieste di rimozione per poter accedere a concorsi o colloqui di lavoro per posizioni per le quali non si possono avere tatuaggi visibili: arrivano ad essere il 40% delle richieste tra i pazienti più giovani. E per non perdere l'opportunità della vita, la fretta aumenta" osserva il Dott. Valerio Pedrelli, medico chirurgo ed esperto di tattoo removal alla Laserplast. Altra situazione molto frequente, è la richiesta di rimozione di tatuaggi troppo grandi, esigenza che molto spesso nasce subito dopo averlo fatto. "Moda, decisioni affrettate, cambiamenti repentini di idea. Quando poi lo si vede addosso, non ci si riconosce, non esprime l'immagine di sé come desiderato e arriva ad essere un vero problema" aggiunge il medico. Alcuni dei casi di rimozione più bizzarri? I tatuaggi con l'errore di inglese o che riportano la data sbagliata. Ma oggi grazie alla laserterapia è possibile davvero dimenticare, con il tempo, di aver avuto un tatuaggio poiché la pelle riacquista un aspetto omogeneo, molto, molto simile a quella mai trattata. www.quantasystem.comwww.laserplast.org

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