Fisco: difesa Dolce e Gabbana, creativi non si occupano di amministrazione (2)
(Adnkronos) - Al centro del processo c'è una presunta evasione fiscale che sarebbe stata realizzata con una esterovestizione, ossia con la creazione nel 2004 di una società ritenuta fittizia in Lussemburgo, la Gado, per ottenere vantaggi fiscali. "Non vogliamo esimente per gli stilisti, ma l'applicazione del principio della responsabilità penale. Il soggetto primariamente obbligato non è l'amministratore formale ma l'amministratore sostanziale, non esiste una sentenza che dica il contrario", ha evidenziato. Dolce e Gabbana "hanno sempre rivendicato con orgoglio di aver rispettato la legge", ma "la loro professione, ciò di cui si sono occupati é una cosa diversa dal prendere cognizione o meno da quel che era l'operatività in Lussemburgo. La verità è che c'è una distanza siderale tra i due stilisti e tutto quello che riguarda la Gado. Gli stilisti avevano tutto l'interesse a che non fosse fatta una esterovestinzione", ha aggiunto Dinoia. "Loro non sanno di cosa sto parlando io oggi, questa é la realtà e la realtà va tenuta in conto in un processo. I giudici non sono produttori di legge ma consumatori di legge, che gli piaccia o no. E la legge dice che il fatto che siano beneficiari economici non li rende responsabili", ha concluso il legale.