Stragi: Adinolfi, su p. Loggia confronto all'americana prove alla mano
Brescia, 4 apr. (Adnkronos) - "Richiedo un confronto all'americana tra le parti con gli indizi e le prove che sono agli atti". A lanciare la proposta è l'ex leader di Terza posizione Gabriele Adinolfi, che, dopo le polemiche degli ultimi giorni, ieri ha presentato a Brescia il suo libro "Quella Strage Fascista così è se vi pare". "Brescia poteva conoscere la verità sulla strage già il 29 maggio 1974 - ha proseguito l'autore - se i depistaggi orchestrati dal ministro dell'interno, che pure comandava Gladio, non avessero volutamente spostato le indagini in un punto morto, ovvero verso il neofascismo". "Eppure - ha spiegato - sia le perizie tecniche che le intercettazioni ambientali, sia diversi verbali d'interrogatorio che l'esame comparato delle informative 'ad uso interno' (ovvero non sottomesse alla logica della guerra psicologica) dei servizi segreti occidentali e dell'est comprovano quello che la Questura di Brescia aveva compreso fin da subito. Ovvero che fu una strage non voluta, causata da un'esplosione prematura, ad opera dell'ala brigatista del Superclan che sia prima che in seguito collezionò diverse 'esplosioni premature' (Atene, Segrate, Bologna). Gli equilibri internazionali e la necessità di salvaguardare il Compromesso Storico (ovvero la nuova alleanza Dc-Pci) imposero un dogma fuorviante al cui tempio fanno ancora da guardia dei veri e propri farisei". "E' tempo che Brescia tiri un sospiro di sollievo conoscendo infine la verità e che quest'ultima non venga più strumentalizzata con la definizione dei buoni e dei cattivi - ha concluso Adinolfi - Il romanzo serve anche a questo: a scandagliare l'aspetto umano di chi fu al contempo carnefice e vittima di una strage non voluta; rossa più per la vergogna dei depistaggi che non per la matrice, posto che non fu palesemente voluta".