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Lavoro: giudice condanna societa', discrimina under 25 precari

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Milano, 16 apr. (Adnkronos) - Assunto con un contratto a chiamata, ma di fatto lavoratore determinato con un orario part time, un 27enne è stato licenziato per 'limiti di età', ma il ricorso ai giudici della corte d'appello di Milano gli ha dato ragione. Nel dispositivo la corte presieduta dal giudice Laura Curcio "dichiara la natura discriminatoria del comportamento tenuto da Abercrombie Fitch Italia srl per aver assunto il ricorrente in forza della sola età anagrafica" e "ordina alla convenuta di cessare tale comportamento discriminatorio". E ancora "accertato che tra le parti è in corso dal 14 dicembre 2010 un rapporto di lavoro subordinato ordinario con inquadramento quarto livello Ccnl Commercio e orario part-time, condanna la convenuta a riammettere il ricorrente", assistito dagli avvocati Alberto Guariso e Maria Cristina Romano, "nel posto di lavoro e a pagare a titolo di risarcimento del danno un importo pari a 14.450 euro". Il contratto di lavoro intermittente, spiegano nel ricorso i legali è una "tipologia di contratto che l'azienda applica a tutti gli assunti sotto i 25 anni", come per il loro assistito, assunto per lo stoccaggio dei vestiti nel magazzino di Carugate dove svolgeva turni notturni. Dopo alcuni contratti precari e svantaggiosi per il dipendente, al compimento del suo 25esimo anno, però, l'azienda lo avrebbe lasciato a casa. Un atteggiamento condannato dai giudici. Dopo il contratto precario e il licenziamento, il collegio ne ha disposto l'assunzione con un contratto di lavoro subordinato ordinario.

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