Thyssen: domani processo in Cassazione, rogo costo' la vita a 7 operai (3)
(Adnkronos) - Per la difesa "solo la contemporanea presenza di diverse anomalie (selettore carta in posizione manuale, catarifrangente sulla fotocellula, mancato controllo centraggio aspo, posizionamento anomalo del carello aspo, mancato controllo scorrimento nastro, mancata pulizia della carta, mancata pulizia olio, ecc) ha consentito l'innesco dell'incendio" e per questo "non si può dedurre col senno del poi, la sussistenza di un obbligo di carattere secondario quando risultano adottate tutte le opportune prevenzioni primarie e, soltanto a causa di numerose e imprevedibili anomalie, le stesse sono state eluse". Inoltre secondo le difese c'era un sistema di deleghe e "i delegati nelle loro specifiche funzioni potevano amministrare autonomamente il budget assegnatogli ogni anno allo stabilimento di Torino". Per questo il collegio difensivo di Espenhahn "contesta la fondatezza dell'accusa di omicidio colposo aggravato da colpa cosciente e del reato di omissione e chiede l'annullamento della sentenza" perchè l'ad "non ha provocato la morte dei 7 operai e neppure l'incendio", "ha adempiuto regolarmente all'obbligo di valutazione del rischio che la legge poneva a suo carico e non ha mai preveduto come possibile/probabile l'incendio e la morte dei lavoratori". Per cui Espenhahn "non è stato imprudente, né negligente, né imperito - concludono - l'incendio e la tragica morte dei lavoratori non erano né prevedibili né prevenibili". A trattare il ricorso domani saranno le sezioni unite della Cassazione, con giudice relatore Rocco Blaiotta.