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Caso Ruby: assoluzione 'divide' Procura, giudici sconfessano Boccassini

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Milano, 18 lug. (Adnkronos) - E' l'ennesima sentenza destinata a far discutere e a dividere quella pronunciata oggi dalla Corte d'Appello di Milano sul caso Ruby. Di giudizi in Tribunale ribaltati in Appello su Silvio Berlusconi, nel tempo, ce ne sono stati. Non è la prima volta. Ma mai dagli anni immediatamente dopo Tangentopoli ad oggi si sono viste letture così diametralmente contrapposte come in questo processo. E le valutazioni del caso potrebbero non essere senza conseguenze. A partire da Edmondo Bruti Liberati, capo della procura, e Ilda Boccassini, aggiunto a Milano, che proprio sulle serate ad Arcore sono finiti in uno dei tanti capitoli sollevati, e poi archiviati, davanti al Csm dal collega Alfredo Robledo che ne ha denunciato l'applicazione sbagliata del fascicolo. "L'asse Bruti Liberati - Boccassini ne esce molto meno forte", viene fatto osservare in ambienti giudiziari. Con la doppia assoluzione pronunciata dai giudici presieduti da Enrico Tranfa, la Corte d'Appello ha inevitabilmente sconfessato il loro lavoro. Non completamente, ma abbastanza da suonare come un campanello d'allarme, anche senza la lettura delle motivazioni che a questo punto saranno decisive. Dei due reati che per quattro anni hanno accompagnato il procedimento più 'pruriginoso' per il Cavaliere a Milano, resta quasi nulla. (segue)

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