Sanita': Firenze, dall'orto della salute mentale i prodotti bio (2)
- Pomodori, peperoncini, vegetali da interno e altri doni della terra, ma anche una miracolosa pianta: il Sedum telephium, della famiglia delle Crassulaceae le cui proprietà furono descritte nel 1770 dal monaco medico botanico vallombrosano Fulgenzo Vitman. Una pianta ai più nota come l'Erba della Madonna che il dottor Sergio Balatri, per trent'anni chirurgo al pronto soccorso dell'ospedale di Borgo Ognissanti ed ancora oggi animatore dell'associazione S. Giovanni di Dio, ha riscoperto divulgandone le doti e favorendone l'impiego. L'Erba della Madonna viene impiegata negli ascessi, cisti sebacee supporanti, punture di insetti e ancora per aumenti di volume gengivale, bartolinite, calli, complicazioni di ferite, corpi estranei sottocutanei, fistole sottocutanee, foruncoli, idroadenite ascellare, mastiti, osteiti piccole ossa, patereccio (giradito), seno pilonidale, radiodermiti, tendiniti. Utilizzato com'è in natura, strappando la pellicola che ne ricopre le carnose foglie e sfregando la superficie umida sulle parti da curare, il Sedum telephium, che si trova facilmente nelle campagne toscane, viene coltivato in esclusiva, anche in alcune variabili tipiche di altri paesi, proprio al centro orto-vivaistico il Bruco dove, a fianco della dottoressa Gemma Brandi responsabile del servizio di salute mentale del Quartiere 4, e della dottoressa Laura Salvestrini, responsabile del presidio, operano tre operatori della Cooperativa sociale onlus "G. Di Vittorio": un tecnico del verde, Mara Bartolini, due animatori, Francesca Mazzoni e Giovanni Ducci ed un educatore professionale della Asl, Federica Frediani. (segue)