Mafia: Pg, Mori perseguiva finalità occulte e ingannava magistrati (3)
(Adnkronos) - Nel corso della richiesta di riapertura dibattimentale il procuratore generale Scarpinato e il sostiuto Luigi Patronaggio, hanno definito "emblematica" la vicenda che risale al 5 aprile del 1993 a Terme Vigliatore, nel messinese. Secondo i magistrati la ricostruzione degli avvenimenti "si e' rivelata falsa traendo in inganno il giudice di primo grado". Quel giorno il capomafia Nitto Santapaola "fu intercettato mentre parlava con esponenti della criminalita' mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, all'interno di un locale in cui la sezione Anticrimine di Messina aveva in precedenza collocato una microspia nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Beppe Alfano". "Quel pomeriggio il maresciallo Giuseppe Scibilia - spiega Patronaggio - avviso' il colonnello Mori dell'accaduto specificando che la conversazione intercettata aveva consentito di localizzare Santapaola e il colonnello lo aveva assicurato che avrebbe provveduto". Ma il 6 aprile il capitano Sergio de Caprio "in transito nella zona aveva scambiato un uomo per lil latitante Pietro Aglieri". Ma per la Pg "e' stata fornita una versione falsa degli avvenimenti, rappresentando false circostanze". L'accusa ha anche ricordato la vicenda Mezzojuso, dell'ottobre 1995, il motivo che ha portato alla sbarra i due imputati per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra per la mancata cattura del boss Bernardo Provenzano. Lente di ingrandimento anche sulle dichiarazioni del collaboratore Rosario Flamia, che in passato aveva avuto rapporti con i servizi segreti.