Sgominata banda criminale cinese, gestiva droga e prostituzione
Milano, 24 ott. (Adnkronos) - Spacciavano droga e mandavano avanti un giro di prostituzione attraverso annunci sul giornale. E' stata sgominata dai carabinieri a Milano una banda criminale cinese composta da 11 persone e guidata dai fratelli Wu, Liang di 29 anni e Jian di 23, che gestivano le loro attività dal carcere dove erano detenuti da giugno dopo essere stati arrestati una prima volta già nel 2009. Sono 9 le ordinanze di custodia cautelare in carcere ordinate dal giudice per altrettanti cittadini cinesi. Gli altri due componenti della banda sono ancora ricercati. Le operazioni di indagine sono cominciate a gennaio dopo alcuni episodi di violenza tra bande che si sono rivelati un tentativo di prendere il controllo del territorio da parte del gruppo criminale capeggiato dai fratelli Wu. Questi episodi, durante i quali si è arrivati anche all'uso di armi bianche, tra cui un macete, hanno portato all'intervento delle forze dell'ordine che, considerandole in un primo momento semplici risse, si sono rese conto successivamente che si trattava di una guerra tra gruppi organizzati che è stata vinta dai fratelli Wu. Questi ultimi avevano messo in piedi un giro di prostituzione che aveva luogo principalmente in due negozi dismessi che venivano usati come case di appuntamenti dove due maitres cinesi gestivano una decina di prostitute, di cui una italiana, una romena e otto cinesi. Gli incontri, che avevano un costo orario di 60 euro ogni 20 minuti, si svolgevano anche in due locali di karaoke in via Paolo Sarpi i cui proprietari venivano costretti a tollerare il controllo della banda. Il prezzo della prestazione si abbassava se il cliente portava la prostituta a casa sua o in hotel. L'adescamento avveniva anche attraverso annunci in cinese sul giornale o attraverso wechat. Negli stessi luoghi in cui lavoravano le prostitute, avveniva lo spaccio di droga, prevalentemente Ice shaboo o ecstasy, venduta principalmete ai connazionali per un prezzo che si aggirava attorno ai 50 euro a dose. La droga veniva prodotta a Reggio Emilia dove la banda aveva contatti con la comunità cinese del posto. La droga sequestrata durante l'operazione si aggira intorno al chilo e mezzo per un valore di circa 1milione e 200mila euro. L'organizzazione, infine, era dedita anche all'estorsione.