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Scoperto falso dentista a Livorno, eseguiva estrazioni e impianti su ignari pazienti /Video

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Roma, 21 nov. (AdnKronos) - Falso dentista nei guai. Ieri, in pieno centro cittadino, militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Livorno hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo apponendo i sigilli ai locali (6 vani, di circa 80 mq) e alle attrezzature mediche (per un valore di circa 24 mila euro) riconducibili ad un odontotecnico livornese e a un dentista, denunciati, in concorso tra di loro, per l'esercizio abusivo della professione medica. Le indagini, svolte sotto la direzione di Fiorenza Marrara, sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, hanno avuto origine dall'avvio di una verifica fiscale nei confronti dell'odontotecnico. In particolare, nel corso dell'iniziale accesso nell'abitazione privata e in un appartamento di proprietà del professionista, ma nella disponibilità giuridica di altro soggetto, erano stati scoperti circa 63.000 euro in contanti e orologi di pregio. Era stata acquisita, peraltro, copiosa documentazione extracontabile. L'odontotecnico aveva dichiarato di svolgere la propria attività presso un altro immobile, sempre a Livorno, risultato, di fatto, un box in cui i militari hanno trovato esclusivamente masserizie e altri beni mobili non pertinenti alla professione. Di contro, l'uomo era presente, all'atto di apertura della verifica fiscale, nello studio medico del dentista con indumenti sanitari e in camice verde. Le successive investigazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, hanno consentito di appurare, attraverso l'analisi della documentazione, l'acquisizione di informazioni da numerosi clienti e lo sviluppo di indagini finanziarie, che il soggetto livornese, abilitato all'esercizio della sola attività di odontotecnico, era solito presentarsi ai propri pazienti come dentista, svolgendo regolari visite ed interventi dentari, quali estrazioni, otturazioni e impianti, la cui esecuzione, come noto, è riservata alla specifica competenza del medico odontoiatra. L'odontotecnico, malgrado avesse già riportato, per fatti analoghi, due condanne con sentenze passate in giudicato (nel 1994 e nel 1997), ha, quindi, negli anni, proseguito nell'attività illecita, dirigendo, di fatto, lo studio medico odontoiatra, attraverso la fattiva collaborazione di un dentista “regolare”, per superare, almeno formalmente, l'inibizione prevista dalla legge. Anche quest'ultimo è stato denunciato, in concorso, avendo consentito all'odontotecnico di utilizzare la propria strumentazione medica ed assistendo, in alcune occasioni, alle visite dei pazienti, completando alcune prestazioni mediche iniziate dall'odontotecnico ovvero beneficiando della clientela acquisita, per successive prestazioni gestiste in proprio, tra cui la pulizia dei denti. In questo contesto, è stata segnalata alla locale Procura della Repubblica anche una terza persona, con mansioni di segretaria di entrambi i soggetti, per il reato di favoreggiamento personale, avendo tentato di eludere le investigazioni in corso nei confronti dei due professionisti, rendendo dichiarazioni reticenti e contraddittorie. Al termine dell'indagine di polizia giudiziaria, è stata conclusa anche la verifica fiscale, accertando nei confronti del falso dentista, che dichiarava ufficialmente un reddito da lavoro autonomo di circa 15 mila euro annui, un'evasione fiscale di circa 210 mila euro, connessa a compensi non dichiarati dal 2010 in avanti.

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