Giustizia: Reggio Calabria, minori salvati da 'ndrangheta a rischio con riforma
Milano, 16 apr. (AdnKronos) - La sconfitta della 'ndrangheta passa da un tribunale di frontiera dove i minori, talvolta, vengono allontanati dalle famiglie criminali per essere tutelati. Una rivoluzione, voluta dal presidente del Tribunale per i minori di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, che funziona. Diverse le madri coraggio che si rivolgono ai giudici per regalare un futuro diverso ai proprio figli. "Per la prima volta non siamo più considerati un nemico", ma questa vittoria dello Stato "rischia di essere depotenziata dalla riforma della giustizia minorile al vaglio del Parlamento", denuncia Di Bella all'Adnkronos. "Noi giudici minorili di Reggio Calabria abbiamo deciso, nel 2012, di mutare orientamento giurisprudenziale e provare a censurare il modello educativo mafioso limitando la responsabilità genitoriale e, negli episodi più gravi, allontanando i minori dalle famiglie". Di Bella è stanco di vedere alla sbarra i figli dei boss processati negli anni Novanta, amara conferma di una eredità criminale difficile da spezzare. "In quattro anni sono 30 i casi di cui ci siamo occupati, 25 sono gli allontanamenti, tra loro anche alcune ragazze". Numeri contenuti, a dimostrare una scelta ragionata e sofferta. "Nessuna 'confisca', 'deportazione', 'epurazione etnica' o logica punitiva come ci hanno contestato. Non siamo avventurieri del diritto, ci muoviamo nell'ambito di un solido quadro normativo, e l'obiettivo è la tutela del minore". Il ragazzo è affidato a comunità o case famiglia, "torna a scuola, svolge attività di educazione alla legalità con psicologi, educatori e volontari di associazioni come Libera e Addiopizzo, si esprime liberamente. Quando si avvicina alla maggiore età è lui che ci chiede aiuto per non tornare più in Calabria". Nell'ultimo anno, svela "sono sempre più le madri - alcune hanno iniziato percorsi di collaborazione con la giustizia, altre arrivano in gran segreto - che ci chiedono disperate di aiutare a sottrarre i loro figli a un destino a cui non hanno le forze di contrapporsi".