In condominio non solo liti banali, ora arriva anche lo stalker della porta accanto

domenica 19 maggio 2013
In condominio non solo liti banali, ora arriva anche lo stalker della porta accanto
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Roma, 17 mag. (Adnkronos) - C'e' un nuovo nemico in agguato: è lo 'stalker' della porta accanto. Non bastavano le banali liti condominiali per le molliche che 'volano' dal piano di sopra, per tv e stereo a tutto volume, per i sacchetti dell'immondizia lasciati sul pianerottolo: ora arriva anche lo stalking condominiale. L'allarme per un fenomeno ancora non diffuso ma che può definirsi emergente arriva dall'Ammi, l'associazione degli amministratori di immobili, che consiglia agli inquilini di rivolgersi subito all'amministratore di condominio e, nel caso, alla magistratura. Ma come agisce lo 'stalker'? I suoi 'mezzi' per dare fastidio, mettere pressione, creare ansia e in casi estremi per incutere paura possono essere diversi: telefonate mute, scampanellate ai citofoni, rumori molesti, appostamenti nell'androne e successive ingiurie, dispetti di varia natura. "Qui non siamo di fronte alle classiche liti fra vicini di casa, ma a una serie di atti ripetuti che hanno un chiaro intento persecutorio", sottolinea il presidente dell'Ammi Giuseppe Bica. "Magari - spiega - davanti a un torto vero o presunto ricevuto, anziché fare un esposto c'è chi preferisce di mettere in atto una serie di vendette che si ripetono per lungo tempo, fino a distruggere l'esistenza di chi è preso di mira". Che fare, in simili casi? "Anzitutto, prima ancora di sporgere denuncia, è bene rivolgersi all'amministratore condominiale che, per ruolo e mansioni, è il rappresentante legale del condominio e può esercitare una mediazione fra gli inquilini dello stabile". L'importante, per poter parlare effettivamente di 'stalking', è che "le azioni di disturbo si ripetano nel tempo. Allo scopo persecutorio dei fatti illeciti, infatti, deve aggiungersi il reiterarsi di comportamenti e atti negativi, tali da provocare uno stato di timore e ansia nel singolo e in più persone coinvolte. E che questi atti siano attestati da testimoni. A tal fine - riferisce il presidente dell'Ammi - le autorità di pubblica sicurezza possono convocare i condomini non solo come parte lesa ma anche come persone informate sui fatti". Se l'intervento da 'paciere' dell'amministratore non porta a risultati concreti, se lo 'stalker' non mette fine al suo comportamento persecutorio, allora "occorre consultare un avvocato e presentare una denuncia penale. Se ci sarà un seguito giudiziario, l'amministratore condominiale sarà chiamato dal magistrato a riferire quanto è a sua conoscenza sui fatti". Se il giudice diffiderà lo stalker dal persistere nei suoi comportamenti illeciti, "potrà determinarne anche l'allontanamento dal condominio o, se è un esterno, imporgli di non avvicinarsi all'immobile entro una certa distanza. L'amministratore, in questo caso - informa Bica - darà una comunicazione ufficiale, in modo che tutti i condomini siano a conoscenza della conclusione giudiziaria del caso". Ma da dove nasce questo 'odio' fra vicini di casa, che può arrivare a tradursi in azioni di 'stalking'? Il più delle volte può avere origine da cause molto banali. Sempre l'Ammi, l'associazione degli amministratori di immobili, ha condotto una ricerca e stilato una classifica dei motivi più frequenti di liti condominiali. In testa ci sono quelle che in gergo tecnico vengono definite come "immissioni", ovvero i rumori molesti e i cattivi odori che provengono dagli altri appartamenti. Si va dal ticchettio dei tacchi delle scarpe delle donne alla puzza di pesce o di cipolla, dallo spostamento di mobili in tarda ora ai volumi al massimo degli apparecchi domestici, tv e stereo in testa. Poi, figura la "apposizione in aree comuni", cioè la collocazione negli androni e nei pianerottoli di oggetti personali, occupando spazi di passaggio che sono di tutti; o il parcheggio dell'automobile in una zona del garage non autorizzata. Infine: i rumori da cortile come il classico gioco del pallone fra bambini; l'innaffiamento troppo 'generoso' delle piante con l'acqua che dai vasi deborda e ricade sui balcone dei piani inferiori; il rapporto con gli animali domestici, specie nel caso in cui i padroni di cani li fanno entrare in ascensore; le molliche che cadono dopo lo scuotimento delle tovaglie; i mozziconi di sigaretta gettati 'alla cieca'; il bucato steso in evidenza sulla strada o gocciolante dal terrazzo.