Povertà: Caritas Ambrosiana, a Milano crisi alle spalle ma più poveri cronici (2)
(AdnKronos) - E' invece diminuito il numero di immigrati che si rivolgono alla Caritas Ambrosiana. Anche se rappresentano ancora la maggioranza degli utenti (62,4%), il loro numero è calato rispetto al 2008 del 33,7%. E in otto anni è cambiata anche la loro provenienza geografica. Se prima della crisi erano in prevalenza sudamericani, seguiti da europei e africani, ora le proporzioni si sono ribaltate. A prevalere sono gli immigrati africani, soprattutto dai paesi subsahariani (42,8%), che superano gli europei (24,5%). Il dato, si sottolinea nel rapporto, indica che complessivamente gli immigrati che si rivolgevano ai centri di ascolto "hanno concluso il loro percorso di integrazione e sono uscite dall'orbita dei centri e servizi Caritas". Contemporaneamente, però, "una quota di stranieri, provenienti da Marocco, Egitto, Gambia, Senegal, Nigeria e Costa D'Avorio, che ha chiesto asilo, è uscita dai circuiti di accoglienza, priva di un alloggio e di un'occupazione stabile e, continuando a permanere sul territorio italiano, si rivolge ai centri di ascolto in cerca di beni di prima necessità". Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana, sottolinea che "dopo un lungo periodo registriamo i primi segnali di un'inversione di tendenza, non sappiamo ancora quanto duraturi. Ciò che è certo, invece, è che da un lato, le vittime della lunga crisi economica sono rimaste intrappolate nella povertà. Costoro hanno spesso il nostro stesso colore della pelle e parlano la nostra lingua: sono italiani, in età matura, con bassa scolarità. Nei centri di ascolto si spartiscono le risorse con gli ultimi venuti, gli immigrati africani, in fuga soprattutto dalla fame, che hanno approfittato del caos libico, per venire da noi".